Nel bollettino parrocchiale si parla di Decreto Sicurezza. Cioni: “E’ propaganda politica”
Fa discutere il bollettino parrocchiale della nuova Unità Pastorale di Schio Est, che riunisce i fedeli delle comunità si SS. Trinità, Santa Croce e Piane da poco più di un anno. Una riflessione messa su nero su bianco dai sacerdoti incaricati di redarre il notiziario entra nel vivo dei temi d’attualità politica come sicurezza e accoglienza, aspetto che tocca da vicino i fondamenti di fede della carità cristiana. Nel testo rivolto ai parrocchiani si paventa timore per il destino degli immigrati in relazione al Decreto Sicurezza da parte del Governo. Secondo il Comitato PrimaNoi, però, sconfinando nella propaganda politica. “Si tratta di un esempio di entrata a gamba tesa – tuona il portavoce Alex Cioni – del potere clericale nella scena politica italiana”.
Un’ingerenza, secondo le contestazioni a margine dell’articolo apparso sul bollettino “che non è una novità ma supera il limite della tollerabilità”. A fianco degli orari delle sante messe e degli appuntamenti parrocchiali, la rubrica intitolata “Vita della Comunità” affronta lo spinoso e sentito nodo della sicurezza abbinata all’accoglienza. “Come cristiani ci sentiamo chiamati ad esprimere la nostra preoccupazione di fronte a un decreto che rischia di aggravare situazioni di tensione nel paese – recita il testo firmato dai sacerdoti scledensi don Guido, don Domenico e don Manuel insieme a don Matteo Zorzanello dell’ufficio pastorale per il sociale ed il lavoro e don Enrico Pajarin di Caritas Vicenza -, che potrebbe relegare sempre più ai margini chi già si trova in situazione di bisogno e di ricerca di speranza”. Con un invito, rivolto ai lettori, a “mettersi in gioco con piena disponibilità all’accoglienza e all’accompagnamento di chi bussa alle nostre porte”.
“Proprio per la posizione che i parroci rivestono nelle comunità – rincara Cioni – riteniamo che dai loro pulpiti dovrebbero essere più cauti nell’esprimere giudizi perentori nei confronti di provvedimenti che hanno l’obiettivo di ristabilire ordine dopo che per anni sull’immigrazione l’Italia è stata vittima di scelte ideologiche”. Dal j’accuse perentorio con tanto di reprimenda ai preti di provincia, si alza il tiro: “l’accoglienza sbandierata per anni dalla Chiesa e dalle forze di sinistra colluse con chi ha fatto affari con i migranti ha prodotto solo povertà e un incremento delle tensioni sociali e di ordine pubblico”.
“Il decreto sicurezza – conclude l’esponente del comitato PrimaNoi – è un passaggio essenziale per porre un freno alla deportazione di nuovi schiavi che forse qualcuno ha l’interesse di mettere in concorrenza con i disoccupati e i lavoratori precari italiani, offrendo alle organizzazioni criminali nuove pedine da impiegare nella rete dei propri traffici illeciti”.