“I soldi della Lega? Spesi a prostitute”. Il vicentino Stefani in Tribunale a Milano
Il 49 milioni di euro della Lega? “Avevamo un mucchio di put.e in giro e noi avevamo sempre l’uccello duro”. Lo ha affermato il vicentino Stefano Stefani, ex tesoriere della Lega Nord, oggi a Milano in un’intervista a Repubblica, che gli ha strappato alcune dichiarazioni a margine del processo a carico dell’ex avvocato della Lega Matteo Brigandì, dove Stefani è stato sentito come testimone. L’ex parlamentare vicentino, uno degli uomini forti della Lega in Veneto nella gestione Bossi, nel 2012 (segretario federale Roberto Maroni), fu nominato tesoriere al posto di Francesco Belsito, al centro delle indagini sui fondi del Carroccio.
La risposta – abbastanza volgare e maschilista – alla domanda del giornalista su dove fosse stati spesi i soldi dei rimborsi elettorali, è – va detto – più sarcastica e indispettita che seria. “Sotto la mia gestione – ha poi affermato Stefani – tutte le spese sono rendicontate e certificate. Vorrei sapere anche io perché li stanno cercando in Lussemburgo”. Stefani ha anche definito “disonesto” il suo predecessore Belsito dispiacendosi, in aula, del fatto che fosse ancora vivo.
L’ex tesoriere vicentino della Lega, oggi 80enne, a fine novembre aveva rilasciato anche un’altra intervista che ha fatto discutere, alla testata Tpi, nella quale ha sostenuto di aver fatto presente “più volte a Maroni e Salvini, sia in pubblico che in privato, che si stava spendendo troppo e troppo in fretta. Mi fu detto che non potevamo fare altrimenti, perché in quel momento eravamo sotto schiaffo”. Stefani racconta anche che parte dei fondi rimasti in cassa dopo le dimissioni di Bossi – frutto, almeno parzialmente, dei rimborsi elettorali nel mirino della magistratura – sarebbero stati spesi in modo ingiustificato, assumendo costosissimi professionisti esterni “amici di Maroni” e finanziando la campagna elettorale del futuro governatore della Regione Lombardia.
Entrato in politica con la Lega Nord negli anni ’90 come segretario provinciale del partito a Vicenza (tra il ’92 e il ’94), Stefani successivamente fu presidente federale del partito dal ’95 al 2002. È stato presidente della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati, sottosegretario del Ministero delle Attività produttive durante il governo Berlusconi II e sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e del Territorio durante i governi Berlusconi II e Berlusconi III. Nel 2003 si è candidato a sindaco di Vicenza con la Lega Nord, raccogliendo il 9 per cento dei consensi.