Uccide un capriolo e poi confessa: “Che stupidaggine”. Denunce per due cacciatori
Sono stati denunciati alla procura della Repubblica F.C. 32 anni, e S.P., 48 anni, entrambi di Altissimo, sorpresi da una pattuglia della polizia provinciale durante un’operazione estemporaneo di anti-bracconaggio.
I due agenti, in località Postale, Comune di Altissimo, in servizio di vigilanza venatoria, udivano alcuni cani di seguita che abbaiavano quasi a segnalare una preda. E dopo alcuni minuti, distintamente, anche due colpi di fucile provenienti da una valletta posta a circa 100 metri a valle. Insospettiti, raggiungevano il luogo per un controllo. Qui trovavano il più anziano dei due bracconieri intento a trascinare un capriolo morto. Dopo averlo seguito e rilevata la presenza dell’altro cacciatore, uno dei due poliziotti provinciali si qualificava intimando di fermarsi e scaricare le armi. Alla richiesta su chi avesse sparato, F.C., che nel frattempo aveva recuperato anche i due cani, si prendeva la responsabilità dicendo di aver fatto una “stupidata”. I due aggiungevano di essere usciti per una battuta alla lepre e di essere consapevoli della stupidaggine dell’azione compiuta.
Il fatto è che il capriolo è una specie protetta e che loro comunque, come è stato contestato al reo confesso, hanno abbattuto l’esemplare usando munizioni spezzate, vietato per la caccia agli ungulati. S.P. è stato invece denunciato per concorso nella detenzione e nell’abbattimento dell’animale. Entrambi hanno rinunciato di farsi assistere da un difensore di fiducia, così come ricordato dagli agenti. Poi è scattato il sequestro di preda, fucili e munizioni.