Esplosione in corso Ss Felice e Fortunato, un’altra notte fuori casa per gli sfollati
Passeranno almeno un’altra notte fuori casa i dodici cittadini di Vicenza evacuati ieri sera dai propri appartamenti di una palazzina di corso Santi Felice e Fortunato al cui piano terra, dopo le 20, una esplosione ha distrutto un negozio di riparazioni di computer.
Per tutta la giornata il vicesindaco Matteo Tosetto, che ieri sera si è recato personalmente sul posto dello scoppio, accertandosi dello stato di salute dei cittadini sfollati e firmando l’inevitabile ordinanza di sgombero, ha seguito l’evoluzione della vicenda nella speranza che per le cinque famiglie vi fosse già oggi il via libera al rientro a casa.
“Purtroppo – dichiara il vicesindaco – non ci sono ancora le condizioni per garantire un rientro in piena sicurezza negli appartamenti. Se le verifiche statiche a cura dei tecnici comunali hanno escluso danni strutturali all’edificio, l’Aulss 8 ha rilevato la necessità di procedere alla bonifica degli ambienti dai fumi e dai detriti, mentre i vigili del fuoco, che stanno determinando le cause dell’evento, hanno imposto la rimozione di un lucernario sulla sommità del vano scale, visibilmente crepato in seguito allo scoppio. Solo quando la proprietà avrà ottemperato a queste prescrizioni potremo revocare l’ordinanza di sgombero”.
Le persone sfollate, tra cui tre anziani e una minorenne, passeranno quindi almeno un’altra notte da parenti e amici, compresa la signora che ieri sera – su iniziativa dei servizi sociali del Comune – è stata accolta in un albergo della città.
“Li abbiamo contattati anche oggi – assicura il vicesindaco – mettendoci a disposizione per qualsiasi esigenza. Ieri sera hanno corso un grande pericolo. Ringrazio tutti coloro che si sono prodigati nelle diverse fasi dell’emergenza, e in particolare i vigili del fuoco che, guidati dal caposquadra Fabio Ghiotto, hanno saputo non solo intervenire con grande professionalità tecnica, ma anche soccorrere psicologicamente i residenti, scappati precipitosamente dall’uscita sul retro, tra i vetri delle finestre scoppiate e il fumo denso generato dall’incendio”.