Pil: Conte ammette un’ulteriore contrazione, ma assicura anche la ripresa
Si vede la luce in fondo al tunnel dell’economia italiana, almeno dalla prospettiva del premier Giuseppe Conte che, di fronte alla platea di Assolombarda assicura: “Abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli. Se nei primi mesi di quest’anno stenteremo, ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto, di ripartire con il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre, lo dice anche l’Fmi. Abbiamo una economia che crescerà – spiega – dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l’economia in modo robusto e duraturo”.
Conte ripercorre poi il periodo di gestazione della legge di Bilancio: “Con la Manovra ci siamo spinti un po’ oltre, ci ha portato vicino a una zona pericolosa, ma siamo riusciti a evitare una procedura di infrazione. Quel periodo ormai è alle spalle e adesso serve un periodo di sperimentazione su cui dobbiamo confrontarci”.
“A metà febbraio possiamo rendere operativo il piano nazionale per il riammodernamento e la sicurezza delle infrastrutture, con vari miliardi, attraverso la protezione civile” ha annunciato ancora Conte, parlando di “sonori miliardi freschi per mettere in sicurezza il territorio e le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Ne approfitteremo per il sistema viario, per ammodernare le infrastrutture”.
Intanto però la zona è ancora buia, con i segnali di rallentamento che si intensificano e mettono di conseguenza a repentaglio la tenuta dei conti pubblici. A lanciare l’allarme, dopo il taglio alle stime di crescita operato da Bankitalia e Fmi, è stato anche l’Ufficio parlamentare di bilancio: l’Autorità indipendente sui conti pubblici ritiene che i “i rischi al ribasso” sulle previsioni di crescita siano aumentati rispetto alle ultime valutazioni.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria invita però a “non drammatizzare”, perché anche in caso di recessione tecnica, assicura, “non cambia molto per la situazione italiana”. Il verdetto arriverà tra poche ore, quando l’Istat renderà noto il dato sugli ultimi 3 mesi dell’anno.
Intanto anche i dati economici attesi sono l’occasione per riaccendere la miccia con il precedente governo: “La nostra manovra – fanno sapere fonti di governo- è entrata in vigore meno di un mese fa. Reddito di cittadinanza e quota 100 produrranno i loro effetti da aprile. E’ evidente a chiunque che la recessione tecnica del terzo e quarto trimestre 2018 è il risultato di fallimenti del passato. Noi siamo qui per invertire la rotta, e lo stiamo facendo”.
Immediata la replica dell’ex ministro dell’economia Pier Carlo Padoan: “Quelle di Palazzo Chigi sul Pil sono dichiarazioni infami e ignoranti. I dati parlano chiaro. L’andamento negativo è cominciato con la nuova maggioranza e con l’impatto dello spread”.