Il parroco accusa Salvini di “strage di Stato”. Che risponde: “Si candidi alle elezioni”
Da una parte un sacerdote vicentino di una parrocchia di una frazione di periferia, dall’altra il Ministro degli Interni italiano. Tra don Marco Bedin, pastore dei fedeli ad Ospedaletto (parrocchia della città di Vicenza), e Matteo Salvini, leader leghista, è chiaro che non scorra buon sangue. A scorrere, semmai, sono fiumi di inchiostro e di parole sul tema d’attualità dell’immigrazione clandestina. Alle affermazioni forti apparse sul bollettino parrocchiale destinato alle famiglie della frazione del capoluogo – “E’ una strage di Stato” – seguono le risposte piccate del timoniere della Lega e vicepremier, che via social invita sarcasticamente il prelato a candidarsi in politica per far valere le sue ragioni.
Nel foglio di febbraio riservato alle famiglie che partecipano alle attività della parrocchia a nord di Vicenza, si parla anche di “spocchia machista, triste riedizione del ventennio fascista” e di “Salvini con la coscienza sporca“. Il titolo del messaggio scritto ai parrocchiani è inequivocabile e pure stampato in maiuscolo: “Strage di Stato”.
Dal profilo ufficiale facebook irrompe la replica integrale del ministro: “Forse questo prete dovrebbe candidarsi alle elezioni anziché impiegare il suo tempo insultandomi sul bollettino della parrocchia. Pur da peccatore e cristiano imperfetto, credo di fare il bene del mio Paese, degli italiani e dei tanti immigrati regolari e perbene”.
A intervenire in gamba tesa sul dibattito in corso l’europarlamentare Mara Bizzotto.”Le parole del parroco rosso di Ospedaletto don Marco Bedin sono davvero gravi e inqualificabili – esordisce la capogruppo del partito in Unione Europea -. E’ scandaloso che un prete faccia politica in maniera così sfacciata e volgare, usando parole intrise di odio e di risentimento che non dovrebbero mai trovar posto in un uomo di Chiesa”. E ancora “l’unica vera umiliazione del buon senso non è, come scrive Don Bedin, l’operato del Ministro Salvini votato da milioni di italiani, ma che esista un parroco che scrive simili oscenità. Pensi a fare bene il suo mestiere e si prenda cura delle anime dei fedeli”.
Si affida ai numeri, invece, un altro vicentino del Carroccio, il presidente del gruppo consiliare della Lega in Regione Veneto. “Vorrei capire a quale strage si riferisce il parroco di Ospedaletto – commenta Nicola Finco – visto che il numero delle vittime in mare è calato dell’89% rispetto agli anni scorsi’. Numeri snocciolati con fermezza: “siamo passati da 119.369 sbarchi del 2017 ai 23.009 del 2018, con un calo dell’81% circa. L’operato del ministro Salvini, che ha portato all’arresto di 118 scafisti negli ultimi sei mesi, è la migliore testimonianza della nostra attenzione alla dignità e al valore della vita di tutti gli esseri umani, compresa quella dei disperati che approdano sulle nostre coste”.
Dai dati statistici alla richiesta esplicita di intervento indirizzata al Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol: “un’ingerenza politica simile da parte di un parroco non è minimamente ammissibile – conclude Finco -. Rispetto il loro ruolo, ma non facciano politica, altrimenti dovrebbero cambiare mestiere”.
Lasciando la sfera politica, balza all’occhio un commento di un “collega” abruzzese del prelato vicentino. Tutt’altro che una benedizione. “Sono prete e guardando questi confratelli – scrive don Paolo Volpe – provo solo vergogna e disgusto. Ministro Salvini hai toccato giustamente le tasche probabilmente a lui e a tanti altri che su sti poveri cristi ci mangiavano. Non ti curar di loro ma guarda e passa”.
Intervistato telefonicamente dal Giornale di Vicenza, don Bedin non si dice pentito dell’uscita oggetto di critiche e che ha innescato polemiche su scala nazionale, rivendicando il “diritto di esprimere la propria opinione” e di difendere, in sintesi, le vite umane lasciate in balìa delle acque agitate non solo del Mediterraneo ma anche della politica italiana e internazionale.