Polstrada: lo smartphone resta la principale causa di incidenti. Ritiro immediato della patente
Lo smartphone resta, secondo la Polstrada, la principale causa di incidenti, nonostante l’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi guida con il cellulare. Questo quanto sostenuto da Santo Puccia, Primo dirigente della Polizia stradale, ascoltato in commissione Trasporti alla Camera e per cui sarebbe quindi necessaria “una modifica normativa che consenta il ritiro della patente alla prima violazione”. In base alla normativa attuale infatti, la sospensione della patente c’è solo in caso di recidiva e, ha spiegato Puccia, “ciò si è mostrato poco efficace in termini di deterrenza”.
I dati dell’attività di contrasto a questo comportamento, ha proseguito il dirigente della Polizia stradale, “evidenziano un incremento delle violazioni. Purtroppo si tratta di una trasgressione diffusissima e difficile da contrastare. Per questo lo spauracchio del ritiro della patente alla prima violazione può essere efficace. Ormai – ha aggiunto – si trovano a buon mercato auricolari e dispositivi di vivavoce. Ritengo si possa generare un effetto virtuoso come lo abbiamo registrato con il meccanismo della patente a punti”.
Per contrastare invece l’abuso di sostanze stupefacenti per chi si mette alla guida, Puccia ha invocato la “possibilità di perseguire chi è stato trovato positivo, ma non in stato di alterazione alla guida in modo da sottoporlo a verifica da parte delle commissioni competenti”. Il numero uno della Polstrada ha inoltre chiesto una modifica per quanto riguarda i mille etilometri in forza agli organi di polizia. “Attualmente – ha ricordato – le visite periodiche per questi strumenti vengano fatte presso due soli centri del ministero dei Trasporti a Roma e Milano che non riescono a smaltire il gran numero di attrezzature da controllare. Accade così che per lunghi periodi le forze di polizia non possono usarli perché fermi in attesa delle visite periodiche”.
Intanto dalla Corte costituzionale, arrivano pene più severe per l’omicidio stradale, ma anche maggiori paletti alla revoca della patente, che scatterà solo in caso di ebbrezza o droga. La legge 41 del 2016, che ha introdotto il reato di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime, inasprendo le sanzioni, ha superato infatti il vaglio di costituzionalità sul divieto di bilanciare aggravanti con attenuanti. Illegittimo invece l’articolo 222 del Codice della strada dove prevede l’automatica revoca della patente in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali.