Viola nuovo a.d. della Popolare di Vicenza. Iorio, più di un milione di indennità d’uscita
Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunito oggi sotto la presidenza di Gianni Mion, ha deliberato all’unanimità, con il parere favorevole del collegio sindacale, la cooptazione di Fabrizio Viola nel cda attribuendogli il ruolo di consigliere delegato.
“Il dottor Viola – scrive la banca in un comunicato – vanta una pluriennale esperienza ai massimi vertici dei principali istituti bancari italiani, maturata anche in contesti di ristrutturazione e rilancio dell’attività”.
58 anni, una laurea in economia aziendale all’Università Bocconi di Milano, è stato direttore generale della Banca Popolare di Milano dal 2004 al 2008, prima di essere nominato amministratore delegato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Entrato in Banca Monte dei Paschi di Siena nel gennaio 2012 in qualità di direttore generale, è stato nominato amministratore delegato nel maggio dello stesso anno, carica che ha ricoperto fino a settembre del 2016. Fra il ’90 e il 2001 ha ricoperto cariche nel Gruppo Imi, nel Gruppo Fondiaria e, in qualità di vice direttore generale, nella Banca Popolare di Vicenza.
Il cda di Bpvi nel comunicato si augura una stretta collaborazione di Viola con i dipendenti, i dirigenti ed i consiglieri dell’istituto bancario vicentino.
“La nomina di Fabrizio Viola – ha dichiarato il presidente di Bpvi, Gianni Mion – sottolinea la volontà di rafforzare il processo di rilancio, anche nella prospettiva della definizione del piano di fusione con Veneto Banca, da sottoporre in tempi brevi all’Autorità di vigilanza e agli azionisti”.
Nella riunione di oggi il cda della Popolare di Vicenza “nell’esprimere unanime ringraziamento per l’elevata professionalità con cui ha guidato la banca, ha approvato le condizioni economiche per l’uscita di Francesco Iorio, al quale verrà corrisposta l’indennità di preavviso relativa alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro”.
Iorio era arrivato a giugno 2015 in via Battaglione Framarin con il compito di portare in borsa la banca (obiettivo poi rivelatosi irrealizzabile) forte di una buona entrata di 1,8 milioni e un contratto da 1,5 lordi annui per tre anni. L’indennità annunciata oggi dal cda sarebbe superiore al milione di euro.