Confermati i 18 anni di condanna a Righetto. Uccise la moglie con 34 coltellate
La Corte d’Assise ha confermato la condanna a Mirko Righetto, in carcere dalla primavera 2017 per l’omicidio della moglie Nidia Lucia Loza Rodriguez. La donna, di origini colombiane, fu martoriata da 34 coltellate nella casa coniugale di Camisano Vicentino. Secondo i giudici d’appello il marito, colto da raptus omicida, fu lucido assassino della 37enne che gli aveva donato una figlia all’epoca di soli tre anni e mezzo.
Il dramma si consumò il 12 aprile del 2017, quando il 49enne vicentino, imprenditore, uccise con ferocia la compagna al culmine di una animata discussione all’interno delle mura domestiche. Il tutto mentre la figlioletta dormiva in camera da letto, nel piano superiore. L’accoltellatore chiamò in prima persona i soccorsi, per poi costituirsi e confessare il delitto, anche se in stato confusionale.
Il primo pronunciamento dei giudici del Tribunale di Vicenza, lo scorso luglio, condannava Righetto alla stessa pena confermata dal giudizio in appello recente. la scorsa estata i legali del colpevole poterono contare sullo sconto di un terzo della pena grazie al processo con rito abbreviato.
Determinati anche i risarcimenti in quell’occasione: alla figlia, privata dell’amore materno per sempre, la somma di 600 mila euro come provvisionale. Alla famiglia colombiana d’origine, composta da dieci fratelli e i genitori, in tutto 380 mila euro. A dare notizia della conclusione del secondo grado di giudizio è il Giornale di Vicenza odierno. Possibile un nuovo ricorso in Cassazione.