Due paesi uniti nel cordoglio, in Veneto e Sardegna. Sabato l’addio al papà vittima dello schianto
I parenti che vivono in Sardegna hanno appreso la tragica notizia della morte improvvisa di Enrico Moi nel primo pomeriggio di ieri. Alcuni di loro stanno già raggiungendo il Veneto in queste ore per portare conforto e vicinanza alla moglie e ai tre figli adolescenti del 45enne di Rossano Veneto deceduto all’alba di ieri proprio nel paese che aveva scelto per costruire, e amare con tutto se stesso, una famiglia. Alla spicciolata gli affetti più cari giungeranno a dar man forte alla comunità rossanese per sostenerli, sabato mattina alle 10, quando il parroco don Paolo Carletto celebrerà il rito solenne di commiato.
La vita di Enrico Moi, originario della provincia di Cagliari, si è spenta alle 5 e 15 di ieri mattina, a causa di un incidente stradale che non ha lasciato scampo al povero papà e lavoratore, reduce dal turno di notte presso l’azienda Abb spa di Marostica di cui era dipendente. Rientrava a casa a bordo della sua Ford Focus, dopo aver compiuto come ogni giorno il suo dovere, percorrendo la solita strada verso la propria casa ormai distante solo poche decine di metri. Un attimo fatale, l’uscita di strada, l’oscurità e il silenzio più macabro, rotto pochi minuti dopo dalle sirene spiegate dei soccorritori che nulla hanno potuto fare per consentirgli di abbracciare ancora e sorridere ai propri cari, da ieri in lacrime.
A ricordarlo anche don Paolo, dopo aver cercato di portare conforto a tutti loro con una visita nella vesti di parroco a Rossano Veneto. “Ho avuto modo di conoscere Enrico in occasione dei sacramenti dei figli – spiega il sacerdote -, una persona a modo e dignitosa. La sofferenza è grande, non c’è altro modo di sostenerli in queste ore che con il silenzio e la preghiera. La comunità, insieme al comune, poi in un secondo momento volentieri farà quanto sarà in suo potere per sostenere in ogni modo questa famiglia colpita dal lutto”. Anche la comunità di Barumini, paese sardo di cui era originario, è rimasta sconvolta all’apprendere della drammatica fine di Enrico
Sul corpo dell’uomo non è stata disposto l’esame autoptico e non ci sarebbero elementi che inducono all’ipotesi del concorso di altre persone e mezzi nella dinamiche del terribile schianto. Un malore, un colpo di sonno oppure una distrazione fatale avrebbero causato l’uscita di strada conclusasi in tragedia.