Festa della donna: l’Italia scende in piazza
In occasione dell’8 marzo, data in cui si celebra la donna, l’Italia scende in piazza per una lunga serie di manifestazioni in programma in tutte le regioni del nostro Paese. Le motivazioni sono molteplici: si manifesta contro la violenza sulle donne e i femminicidi, contro le molestie nei luoghi di lavoro, contro la precarietà e la privatizzazione del welfare, contro l’obiezione di coscienza nei servizi sanitari pubblici, a difesa della legge 194, per il potenziamento della rete nazionale dei consultori, contro il disegno di legge pillon su separazione ed affido. A Roma saranno due le proteste, tra le quali il corteo della rete “Non una di meno”.
In concomitanza le sigle sindacali hanno proclamato uno sciopero generale nazionale di 24 ore che riguarda oggi tutte le categorie pubbliche e private di lavoratori. L’obiettivo è quello di rivendicare più diritti e più uguaglianza per le donne. Si prevedono ripercussioni nei servizi pubblici, in particolare nei trasporti. Il personale Alitalia sarà in sciopero dalle 10 alle 14, altre compagnie si fermeranno invece per 24 ore. Anche i lavoratori di Trenitalia incroceranno le braccia, fino alle 21, garantendo però i servizi essenziali tra cui, treni regionali, Leonardo express e frecce. L’Anas si fermerà per 24 ore.
E in Italia, stando agli ultimi dati diffusi, il potere non è donna: sono soltanto 6 le rettrici negli istituti scolastici contro 76 rettori uomini. Mille donne diventano primo cittadino su 8mila sindaci; e ancora il gentil sesso ricopre cariche dirigenziali negli uffi per un totale di 5mila professioniste contro 17mila manager maschi. Infine, anche sul fronte pensionistico, la musica non cambia di molto: una donna percepisce il 37% in meno di un uomo.