Vaccini, da lunedì a scuola solo con il certificato
Sul fronte vaccini e scuola niente più proroghe: da domani, 10 Marzo, i genitori che non hanno presentato la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all’esclusione per nidi e scuole dell’infanzia. Nelle altre scuole, invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso.
Secondo l’Associazione nazionale dei presidi, il problema “è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa”.
La legge Lorenzin, varata nel 2017, prevede che negli asili nido e nelle scuole materne i bambini non in regola con i dieci vaccini obbligatori indicati dal provvedimento non possano entrare in classe. Per le elementari e le medie si va invece incontro a una sanzione fino a 500 euro. Una proroga come quella richiesta dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sarebbe la seconda, dopo quella di un anno accordata dalla maggioranza nel 2018.
Secondo gli esperti di sanità pubblica, il provvedimento è riuscito nell’intento di alzare le coperture. Addirittura, secondo una stima della Società italiana di igiene, almeno per alcuni vaccini si sarebbe superata l’immunità di gregge, ossia la protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.
Questo potrebbe comunque essere l’ultimo anno di applicazione della legge Lorenzin. E’ infatti in discussione in Parlamento, e potrebbe vedere la luce entro aprile, il provvedimento relativo al cosiddetto “obbligo flessibile”, secondo il quale la vaccinazione è obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”.
In attesa dei dati ufficiali del ministero della Salute, da alcune Regioni vengono indicazioni confortanti. Le più virtuose sono finora Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%. In Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5% al 95,5%. Soprattutto questi ultimi valori “rappresentano un dato rilevante, anche nell’ottica degli obiettivi di copertura dell’Oms”, ha osservato Carlo Signorelli, past president della Società italiana di igiene.