Schede ospedaliere, approvato il piano sanitario 2019-2023. Fracasso (Pd) contesta
I posti letto per i pazienti delle Ulss del Veneto sono poco meno di 20 mila. E’ questo uno dei numeri che spiccano nella relazione che accompagna l’approvazione del Piano Socio Sanitario 2019-2023 approvato ieri in giunta Regione Veneto. Si parla delle cosiddette “schede ospedaliere“, un compendio di numeri che traccia il futuro prossimo della sanità in ambito regionale, attraverso una riprogrammazione che non fa solo banale rima con ristrutturazione. Che sembra convincere il governatore Luca Zaia e i suoi partner di mandato, meno i rivali sugli scranni di Palazzo Ferro Fini e Palazzo Balbi sul Canal Grande. Dalle opposizioni le critiche più accese in particolare dal capogruppo vicentino del Pd Stefano Fracasso: “sembra un libro dei sogni, con letti e reparti per tutti. Un inganno”.
Le strutture ospedaliere in Veneto sono censite in 68 nosocomi, 754 reparti con altrettanti primari sulla carta; per la precisione sono 19.800 i posti letto complessivi, dei quali 17.852 per acuti e 1.948 nelle strutture intermedie (in pratica ospedali di comunità, hospice e unità riabilitative territoriali). Sul piatto circa 16,5 miliardi di euro. L’approvazione del documento è avvenuta ieri in seduta straordinaria, sul testo proposto dall’assessore bassanese alla Sanità Manuela Lanzarin.
“Abbiamo fatto un buon lavoro – spiega proprio la componente di giunta competente in materia – che riporta nell’organizzazione Ulss per Ulss le linee indicate dal nuovo Piano Socio Sanitario. Si confermano i 68 ospedali e la loro strutturazione in rete senza nessun taglio come promesso. Si rafforza l’integrazione tra sanitario e sociale e il collegamento tra ospedale e territorio attraverso le strutture di ricovero intermedie. Si potenziano e diffondono ulteriormente le alte specializzazioni. Si favorisce la deospedalizzazione grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, mettendo al contempo a disposizione tutti i posti letto che servono. Si mantengono tutti i punti nascita della rete potenziando in generale tutto il settore materno infantile. Lo stesso vale per le breast unit per la lotta al cancro al seno e l’oncologia in generale e molto altro ancora che avremo modo di approfondire e sviscerare nel corso del confronto in Consiglio”.
Di tutt’altro tenore i commenti post approvazione sulla sponda d’opposizione. “Sembra di stare nella Repubblica del Bengodi con primariati, letti e reparti per tutti. Inevitabile chiedere con quali medici, visto che ne mancano già 1.300 e la situazione rischia di peggiorare con i prepensionamenti legati a quota 100. Se la Regione non trova soluzioni per avere professionisti negli ospedali, le schede resteranno lettera morta. Un inganno per i cittadini che non troveranno, in termini di servizi, quanto scritto sul pezzo di carta”. Nota firmata da Stefano Fracasso e dal consigliere Claudio Sinigaglia sul tema delle nuove schede ospedaliere del Veneto.
Per quanto concerne le unità locali vicentine, per l’Ulss 7 Pedemontana, le linee guida confermano Bassano è centro regionale per l’ortopedia protesica e avrà, tra l’altro, attività di emodinamica ed elettrofisiologia. Santorso conta un’unità ictus di secondo livello, emodinamica H24, psichiatria ad accesso diretto, centro traumi di zona, breast unit con attività di chirurgia plastica ricostruttiva, unità di farmaci antitumorali, il coordinamento aziendale per anatomia patologica e laboratorio di analisi. Asiago è polo di coordinamento riabilitativo aziendale, ha ortopedia presidio di stabilizzazione traumi e attività di ostetricia e ginecologia in dipartimento con Bassano.
Per Ulss 8 Berica l’ospedale di Vicenza è Hub provinciale e struttura di riferimento per l’epilessia; ha attività di trapianto di midollo, il laboratorio di terapie cellulari in ematologia, la neurochirurgia a indirizzo stereotassico. E’ centro per la revisione protesica di spalla, anca e ginocchio, e per le malformazioni cranio maxillo facciali. La pediatria per la vescica neurologica e per la chirurgia mininvasiva urologica pediatrica. Inoltre fase acuta della neuroriabilitazione, delle gravi cerebrolesioni acquisite e delle mielolesioni. Noventa è classificato come ospedale di base. Ad Arzignano-Montecchio sono previste, tra l’altro, attività senologica multidisciplinare e di terapia intensiva cardiologica. Lonigo è struttura riabilitativa provinciale e polo di coordinamento riabilitativo aziendale. Per l’ospedale di Valdagno è prevista la richiesta di deroga per il punto nascita.