In scooter ubriaco a soli 14 anni. I carabinieri lo “salvano” ma scatta la denuncia
Forse voleva provare l’ebbrezza – nel senso letterale del termine – di guidare il proprio scooter dopo aver mandato giù alcolici proibiti alla sua età, o forse stava rientrando a casa dopo aver passato un sabato sera di brindisi con gli amici. Di certo, non si rendeva contro di rischiare la vita, di mettere in pericolo quella altrui e, infine, di contravvenire alla legge. Un teenager di 14 anni, residente a Trissino, è stato fermato dai carabinieri nel territorio di Brendola in sella al suo ciclomotore. Il ragazzino, di fronte ai militari, si è dimostrato particolarmente su di giri: all’alcoltest l’esito di 1,22 mg/l ha avvalorato i sospetti, costringendo la pattuglia delle forze dell’ordine ad accompagnare a casa il ragazzo.
Davanti a lui aveva ancora almeno 15 chilometri da percorrere in sella al ciclomotore, in condizioni psicofisiche inopportune, prima di giungere a casa a smaltire la sbornia. L’altolà dei carabinieri nei suoi confronti a maggior ragione si configura un atto di prevenzione delle stragi del sabato sera, principio alla base dell’attività dei carabinieri nel corso del week end. Il controllo potrebbe averlo salvato da conseguenze ben peggiori di una sonora sgridata e di una denuncia, visto il tasso alcolico riscontrato: due volte e mezzo oltre la soglia consentita, con l’aggravante della tenera età del poco più che fanciullo trissinese. In vista il sequestro del “cinquantino” e un’ammenda pecuniaria.
In ragione della tutela dei minori omettiamo di indicare dati sensibili e iniziali del ragazzo fermato e denunciato alla Procura dei Minorenni di Venezia. Toccherà al giudice disporre i provvedimenti opportuni per rieducare il “ribelle” di turno, che dopo la lavata di capo da parte dei genitori dovrà dimostrare di aver pienamente e consapevolmente compreso di avere messo a rischio, per una bravata, la propria incolumità e quella altrui.