Copyright: atteso a Strasburgo il voto finale del Parlamento Ue
C’è attesa oggi a Strasburgo per il giudizio finale del Parlamento europeo sulla riforma del diritto d’autore. “Un voto storico”, secondo gli editori. Ma non scontato, a causa delle divisioni politiche: Lega e M5s dovrebbero marciare compatti per un ‘no’ alla riforma, mentre Pd e Forza Italia votare a favore.
La direttiva mira a sottoporre i giganti di internet (come Google, Youtube, Facebook, etc.) al pagamento dei diritti d’autore per i contenuti video e musicali, ma anche giornalistici, diffusi sulle loro piattaforme, come fanno già le società digitali di distribuzione come Spotify e Deezer. Finora, approfittando della poca chiarezza delle normative in vigore, le grandi piattaforme digitali hanno incamerato il valore aggiunto dai creatori di contenuti senza remunerarli. Questo perché potevano affermare di non essere distributori di contenuti, ma solo intermediari che ospitano lo scambio di contenuti fra gli utenti. La direttiva Ue non lo permetterà più.
“Il Parlamento europeo è chiamato ad esprimere un voto di importanza cruciale, per l’approvazione definitiva della Direttiva sul diritto d’autore, a tutela dei valori democratici europei di una stampa libera e a garanzia della centralità della cultura e della creatività nella società contemporanea. Proteggere l’industria culturale e dell’informazione, rendendola economicamente indipendente, significa proteggere le nostre libertà”. È quanto affermano, in un comunicato congiunto, il presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), Andrea Riffeser Monti, e il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi, in vista delle fasi finali dell’iter di approvazione della Direttiva UE sul diritto d’autore, il cui voto è in programma il 26 marzo a Strasburgo in seduta plenaria.
E mentre si susseguono gli appelli agli europarlamentari ad approvare la direttiva, Wikipedia lunedì ha oscurato la sua pagina italiana in vista del voto e le sue voci rimandavano a un banner informativo sulla riforma. Secondo Wikipedia la comunità “si è schierata nuovamente a favore di un’azione forte di protesta, volta a far sapere al maggior numero possibile di cittadini come la nuova direttiva potrà influire negativamente sulla libertà di espressione e la partecipazione online”.
Un’iniziativa che lascia perplesso il presidente degli editori di giornali europei dell’Enpa, Carlo Perrone, convinto che “come tutte le altre enciclopedie online Wikipedia non sia assolutamente toccata” dalla riforma. Secondo Perrone “non ci sarà nessuna tassa per il consumatore, nessun vincolo particolare per i navigatori su internet” che “potranno continuare a fare dei link e condividere quello che hanno finora condiviso”. Quello sul copyright sarà un voto “storico per l’Europa – ha aggiunto – che mira a difendere la “creatività e l’anima dell’Europa”.