Sequestro di immobili per 4 milioni e mezzo di euro. Coinvolta un’azienda thienese
Una triangolazione tra le province di Vicenza, Piacenza e Bolzano finalizzata ad evadere le imposte. E’ questa l’ipotesi di reato contestata dai militari della guardia di finanza berica, che hanno sottoposto a sequestro preventivo una serie di immobili per un valore stimato di 4,5 milioni di euro. Sono in tutto 46 gli edifici posti sotto custodia dopo l’ordinanza del gip del Tribunale di Vicenza, tra appartamenti, case di villeggiatura, un ristorante, villette e perfino posti barca. A finire nell’occhio del ciclone un’azienda di serramenti e infissi in pvc, controllata da una società con sede in Svizzera ma di fatto operativa a Thiene e in Alto Adige.
A fiutare quella che si è poi configurata come una maxi evasione milionaria con il coinvolgimento della Ideal Fenster srl (fallita in autunno), i “segugi” informatici in forza al corpo dei finanzieri dopo il confronto tra i profili fiscali e le banche dati in possesso. A rispondere delle ipotesi di reato contestate saranno gli amministratori della società che teneva le fila delle operazione illecite, tra i quali spicca il nome di una donna vicentina di 53 anni (I. S., commercialista nota nel Vicentino), in solido con un cittadino di Bolzano di 67 anni, tale J. W. Tra Vicenza e Thiene sono 14 le proprietà a cui sono stati posti i sigilli della GdF, gestiti da presunte agenzie immobiliari prestanome.
Omesso versamento dell’Iva dovuta per gli anni dal 2010 al 2014, nonchè nel corso dell’anno 2016. Irregolarità di ordine tributario ma con valenza sul piano penale. La ricostruzione effettuata dai finanzieri, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ha messo in evidenza la sistematica ed evidente sperequazione tra redditi dichiarati e patrimoni acquisiti, convincendo il gip del Tribunale di Vicenza ad emettere il provvedimento finalizzato al sequestro preventivo a fini di conquista. Il tutto, a tutela delle casse dello Stato, che attende il pronunciamento della magistratura: in caso di condanna dei due amministratori, il “conto in sospeso” sarà saldato.
Tra gli immobili sequestrati spiccano appartamenti locati in affitto, un ristorante e due posti barca il “località vip” sul Lago Maggiore e in riviera romagnola. Oltre questi, “congelati” anche svariati conti correnti bancari per migliaia di euro. In caso di condanna definitiva dei due accusati ogni bene confluirà nelle disponibilità dello Stato italiano come risarcimento rivolto all’erario pubblico.