Dopo l’incontro Conte-Salvini nuove tensioni nel governo giallo-verde. A riaccendere la miccia è Fontana
Dopo l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini che, sembrava aver riportato serenità nel governo giallo-verde, ad accendere nuovamente la miccia ci ha pensato Lorenzo Fontana. Il ministro per la Famiglia accusa i 5 stelle di essere troppo offensivi e dichiara: “E’ evidente che se qualcuno continua a provocare, significa che vuole una reazione”.
Intervistato da ‘Il Corriere della Sera’, Fontana ammette: “La cosa che mi ha dato più fastidio è che ci abbiano dipinto come dei nemici delle donne, gente che le vorrebbe segregare in casa e togliere loro dei diritti. Ho persino letto una dichiarazione di Luigi Di Maio in cui diceva che qualcuno nega il tema della violenza sulle donne. Questo è un insulto deliberato. Difficile andare avanti a lavorare con chi ti insulta”.
Il ministro non ha mandato giù in particolare le polemiche intorno al Congresso delle Famiglie di Verona. “Il punto è – spiega – che c’è stato un processo alle intenzioni pazzesco. Sono state date per acquisite posizioni nonostante fossero state esplicitamente smentite dagli interessati. E hanno continuato a circolare come fossero vere. Io posso dire che tra i relatori non ho sentito nulla di quello che si è letto sui giornali. Il problema è che queste cose venivano riprese da coloro che dovrebbero lavorare con te per il governo di questo Paese con deliberata volontà di provocare”.
Replicando al sottosegretario Vincenzo Spadafora, che ha accusato il ministro di non aver fatto nulla per le famiglie, Fontana dice: “Forse Spadafora dormiva. Di certo, per i problemi di finanziaria, non tutto quello che vogliamo fare concretamente per le famiglie siamo già riusciti a farlo. Come promemoria per Spadafora, gli ricordo che noi abbiamo tentato di mettere qualcosa anche nel reddito di cittadinanza senza aver trovato da parte loro una grande sensibilità. Detto questo: c’è l’incentivo alla natalità che prevede assegni tra i 960 e i 1920 euro (e il 20% in più dal secondo figlio), l’aumento del 50% agli incentivi per gli asili nido, il congedo di paternità fino ai sei giorni. E poi, il finanziamento più interessante di tutti: i 100 milioni del fondo famiglia”.
A gettare acqua sul fuoco questa mattina è stato nuovamente il vicepremier Matteo Salvini: “Liti nel governo? Come si dice a Oxford sono ‘cassate’, figurarsi se mollo”. Intervistato dall’emittente fiorentina Lady Radio, Salvini ha poi rivendicato l’operato del governo: “Dopo nove mesi gli italiani hanno toccato con mano i risultati, abbiamo fatto tante cose e tante le stiamo preparando”.
Poi l’affondo a Confindustria, in merito alle critiche del presidente Vincenzo Boccia, che parlava di voto anticipato per evitare altri litigi tra le due forze di maggioranza. “Confindustria ci desse una mano, facesse delle proposte. Sui giornali ci attacca e poi chiede incontri”. “Io parlo tutti i giorni con piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Forse i grandi industriali erano abituati troppo bene dalla sinistra: qualunque cosa chiedevano gli veniva concessa. Ma Italia è fatta dai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Non solo da grandi banche e imprese” ha concluso Salvini.