Dl Crescita: saltano le norme per gli indennizzi ai risparmiatori vittime dei crac bancari
Nessun accordo sulle modalità di indennizzi ai risparmiatori vittime dei crac bancari. Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl crescita, con la formula “salvo intese”, sintomo che anche su questo accordo, c’è ancora molto da lavorare.
A bloccare l’accordo è stato il Movimento 5 Stelle che ha chiesto un risarcimento diretto senza arbitrati e ha bocciato la linea del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che invece voleva la norma nel decreto. Lunedì il premier Giuseppe Conte incontrerà i risparmiatori, per concordare la norma che dovrebbe essere varata in un nuovo Cdm martedì 9. Solo dopo si valuterà con precisione come procedere.
“E’ un passaggio che riteniamo importante per confrontarci con le persone direttamente coinvolte e dal quale auspichiamo di trarre il decisivo contributo che ci consentirà di definire i passaggi tecnici conclusivi al fine di pervenire alla migliore soluzione utile a rimborsare tutti i risparmiatori coinvolti”, ha spiegato Conte.
Per il vicepremier Luigi Di Maio: “la settimana prossima sarà quella decisiva: poi dovremo prendere una decisione perché la pazienza è finita”. Il leader pentastellato ha quindi ribadito le richieste del Movimento: “Noi vogliamo che i risparmiatori ricevano risarcimenti diretti senza nessun arbitrato o contenzioso”.
Sui rimborsi ai risparmiatori truffati il ministro dell’Economia Giovanni Tria, giunto a Bucarest per una riunione informale dell’Eurogruppo, rassicura da una parte i colleghi di governo e dall’altra l’Unione europea. “Vogliamo pagare tutti, quindi bisogna fare in modo che possano essere pagati nel più breve tempo possibile – afferma -, ma ovviamente bisogna pagarli secondo le regole, perché altrimenti non sarebbe possibile”.
Nel Decreto c’è la norma Alitalia: voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte della compagnia aerea in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. E potrebbe esserci anche una norma sull’Ilva.
Via libera alla norma del provvedimento che prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio. Lo ha riferito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, dando l’annuncio dell’approvazione della misura nel Cdm.”Si tratta – spiega – di un piano straordinario per rilanciare la spesa per investimenti dei Comuni e dare un impulso massiccio alla crescita sostenibile”.
Approvato anche lo stanziamento di 300 milioni per le Zone economiche speciali (Zes), come annuncia il Ministro per il Sud Barbara Lezzi al termine del Cdm: “Renderemo ancora più attrattiva, per le imprese che vogliano investire al Sud Italia, la possibilità di insediarsi e programmare investimenti nelle Zone economiche speciali”.
“Nello specifico, saranno 50 milioni per il 2019, 150 nel 2020 e 100 milioni nel 2021. Si tratta di un importante risultato che fa seguito ai numerosi interventi già realizzati in favore del Sud da me e dal governo di cui faccio parte. Con lo stanziamento odierno, effettuato grazie al Fondo sviluppo e coesione, andiamo a incrementare il fondo per le Zes che già contiene i 250 milioni stanziati per le agevolazioni sul credito di imposta”.
Per la Lega: “Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. Il Carroccio vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori ma basta bloccare il Paese con i no”. “Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti”.