Champions: a Manchester festa del goal, ma alla fine passa Pochettino
Il Tottenham vola in semifinale di Champions dopo 57 anni, in una gara che ha dell’incredibile, giocata fino all’ultimo minuto tra colpi di secna e goal annullati. All’Etihad Stadium finisce 4-3, ma non basta al City. Grande protagonista il var che convalida il 4-3 di Llorente (73′) e nega invece il tris a Sterling nel recupero. Il Tottenham sfiderà l’Ajax in semifinale, mentre l’altro match sarà Barcellona Liverpool. Dunque niente rimonta per il Porto. I Reds vincono anche la gara di ritorno dei quarti per 4-1.
Ritornando al City, Guardiola vede infrangersi l’ennesimo sogno Champions, ancora una volta eliminato senza riuscire ad entrare tra le 4 grandi d’Europa. Al tecnico spagnolo la vittoria in Champions manca ormai dal 2011, annata che lo consegnò alla storia, portando la seconda Champions in terra iberica, dopo aver superato il Manchester United a Wembley. L’ultima sua semifinale risale addirittura ai tempi del Bayern ma anche in quel caso, tre anni e tre semifinali ma niente di più. Ovviamente questo non vuol essere un processo al formidabile Guardiola, tanto meno al City ma sono i fatti che ci raccontano di una serie di sfortune a partire dall’eliminazione da parte del Tottenham per via dei goal fuori casa e di uno (quello di Llorente) che andava annullato per fallo di mano.
Negli ultimi tre anni passati al Manchester City, Pep non è mai andato oltre i quarti di finale e questo nonostante un mercato complessivo del valore di oltre 600 .
“Sono molto orgoglioso – ha però commentato il tecnico a fine partita – per la reazione dello stadio e della nostra tifoseria. Siamo ovviamente tristi, anche e soprattutto per loro, ma andiamo avanti, abbiamo il dovere di farlo. Il calcio è sempre imprevedibile, io continuo ad appoggiare e sostenere il Var – ha concluso Guardiola – ma siamo fuori dalla Champions per un chiaro errore, siamo stati eliminati da un gol di mano perché quella di Llorente è una rete che si vede in una partita di pallamano”.