Gilet gialli: tensioni a Parigi, già 126 fermi e rischio d’infiltrati alla protesta
Nessun disordine in mattinata ma già 126 persone sono state fermate per il 23esimo atto della protesta dei gilet gialli, particolarmente temuto dalle autorità per l’arrivo a Parigi di almeno un migliaio di “ultrà gialli”, cioè d’ infiltrati nelle manifestazioni. Dopo settimane di stallo, i leader del movimento si aspettano ora un “rilancio primaverile” delle proteste, anche sulla scia delle polemiche per le donazioni milionarie per la ricostruzione di Notre Dame dopo l’incendio che ha devastato la cattedrale lunedì scorso.
Un corteo è diretto verso Place de la Republique mentre un secondo corteo, che doveva partire da Bercy, è stato vietato dalla polizia. Imponente lo schieramento di forze dell’ordine: 60 mila gli agenti schierati in tutta la Francia di cui oltre 5 mila nella sola capitale. A mezzogiorno il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, si è recato all’Eliseo da Emmanuel Macron per fare con il presidente “il punto della situazione” di questo sabato per il quale gruppi di gilet gialli hanno annunciato un nuovo “ultimatum” come quello del 16 marzo, con i più gravi incidenti registrati sugli Champs-Elysees.
La grande avenue resta vietata, così come tutta la zona attorno alla cattedrale di Notre-Dame, devastata lunedì scorso da un incendio. A Parigi chiuse molte stazioni della metropolitana e guardati a vista i siti a rischio, dall’Assemblée Nationale all’Eliseo. Quattro i cortei previsti nella capitale, uno dei quali dovrebbe raggiungere il centro di Parigi.