Conte a Pechino per il Belt and Road Forum e Xi Jinping promette zero corruzione e sostenibilità
Il premier Giuseppe Conte è a Pechino in Cina, dove il presidente Xi Jinping ha inaugurato ufficialmente la seconda edizione del Belt and Road Forum. Di fronte a 37 capi di Stato e di governo, Xi ha impiegato circa 40 minuti per rispondere alle critiche internazionali, soprattutto americane, verso la Via della seta, vista come un progetto che favorisce solo l’agenda politica e le imprese cinesi, lasciando pericolose montagne di debiti ai Paesi “beneficiari”.
E il presidentissimo cinese usa tutte le paroline ‘giuste’ per rassicurare la platea: una Via della seta “pulita, verde, multilaterale e sostenibile”, con standard finanziari “di alta qualità”. “Miglioreremo leggi e regolamenti, la supervisione su mercati e altre aree, libereremo e aboliremo i regolamenti irragionevoli, i sussidi e le pratiche che impediscono la competizione equa distorcendo il mercato”, ha aggiunto Xi. Inoltre, ci sarà l’accelerata sulla “protezione dei diritti della proprietà intellettuale”.
Xi Jinping ha promesso anche “sostenibilità commerciale e fiscale dei progetti, perché possano centrare i target”. Senza menzionare i dubbi espressi dall’esterno sulla “trappola del debito”, il presidente ha poi detto di volere “una cooperazione aperta, verde e trasparente” rafforzata dalla “tolleranza zero alla corruzione”.
Nelle sue 48 ore cinesi, il premier Giuseppe Conte oltre a partecipare alla tavola rotonda e alla cena ufficiale con gli altri leader, avrà due bilaterali sia con il presidente che con il primo ministro Li Keqiang, ma non sono previsti ulteriori accordi commerciali. Forse la visita di Conte unico leader del G7 presente al Belt and Road Forum è volta proprio ad arginare la delusione del magro risultato della vista a Roma di Xi, con intese per appena 2,5 miliardi contro i 40 della Francia. Una nuova missione ‘italiana’ in Cina sarebbe prevista prima dell’estate.