Truffe online, presi di mira giovanissimi in cerca di prodotti di marca ultrascontati
Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
“Ragazzi, occhio agli acquisti on line di prodotti di marca a prezzi scontatissimi, dietro c’è spesso una truffa!”. E’ questo l’appello che viene dal consorzio di polizia locale Nordest Vicentino, al quale son giunte negli ultimi tempi numerose denunce in merito.
Il comandante Giovanni Scarpellini segnala infatti un aumento delle truffe online negli ultimi mesi che prendono di mira prevalentemente giovani, normalmente tra i 15 ed i 20 anni, che cercano in rete prodotti di marca ad un prezzo vantaggioso. I ragazzi iniziano così a smanettare fra i siti specializzati in vendite e annunci che, chiaramente, non sono in grado di assicurare l’assoluta affidabilità dell’inserzionista.
I prodotti più richiesti sono ovviamente quelli tecnologici (come smartphone e accessori per consolle), oltre a scarpe e capi d’abbigliamento di marca. “E’ curioso il fatto – spiega il comandante Scarpellini – che quando un giovane rompe accidentalmente lo smartphone, cerca sempre di riottenerlo con acquisti online a basso costo, al fine di non chiedere ai genitori un ulteriore finanziamento”.
Il copione è sempre lo stesso: l’interessato ricerca nei siti l’offerta più vantaggiosa e, dopo averla trovata, contatta il numero indicato nell’inserzione. Ne consegue una lunga conversazione con messaggi, nel corso della quale, spesso, avviene anche lo scambio delle fotografie dei rispettivi documenti, con la differenza che quelli inviati dal potenziale acquirente sono autentici, mentre quelli inviati dal “venditore” si riferiscono a persone estranee.
Dopo una lunga contrattazione, il giovane acquirente si convince di fare un buon affare, pertanto cede alla richiesta di eseguire un versamento a beneficio della Postepay indicata dal venditore, il quale a sua volta promette di fare eseguire la spedizione, a mezzo corriere, non appena presa visione della ricevuta.
L’acquirente versa la somma pattuita presso una ricevitoria ed invia la documentazione comprovante il pagamento al numero di telefono indicato nell’inserzione. A quel punto il venditore non solo non invierà mai la merce pattuita, ma non risponderà più neppure al telefono.
Negli ultimi mesi ci sono state una decina di situazioni analoghe nel thienese, ma solo tre denunce-querele presentate presso la sede della polizia locale in via Rasa. Infatti, spesso, la vittima non intende perdere tempo in procedure legali, dato che si tratta di cifre contenute, normalmente tre i 50 ed i 300 euro.
Nei tre casi denunciati, comunque, gli autori del reato sono stati identificati tramite le banche dati dei gestori telefonici e di Poste Italiane, che hanno sempre fornito la massima disponibilità. In tutti e tre i casi gli autori del reato sono stati individuati in zone d’Italia molto distanti dalla provincia di Vicenza.