Il caso delle mogli scomparse rimane senza risposte. I resti non sono delle due donne
A distanza di un anno e mezzo dalla richiesta di approfondite analisi a laboratori forensi specializzati, nulla di nuovo sul caso delle mogli scomparse a Velo d’Astico. Un mistero – anzi, meglio parlare di due – irrisolto che nemmeno dopo il ritrovamento di reperti umani durante degli scavi avvenuti nel 2017 sembra trovare riscontri oggettivi. Da quanto si apprende dal Giornale di Vicenza odierno, interessatosi della misteriosa vicenda che gravita intorno all’allevatore Valerio Sperotto (morto nel 2011) e delle due compagne svanite nel nulla nel 1988 la prima – Elena Zecchinato – e nel 1999 la seconda – Virginia Mihai -, i risultati delle analisi dei Ris di Parma e del laboratorio Labanof di Milano escluderebbero compatibilità genetiche con le due donne. I cui corpi non furono mai ritrovati.
Nessun indizio trasformatosi in prova, dunque, almeno allo stato attuale delle indagini secondo quanto trapelato dalle aule di giustizia del Tribunale di Vicenza e riportato sul quotidiano vicentino odierno. In seguito ad un passaggio di proprietà del terreno dove sorgeva un allevamento di maiali in più capannoni, ereditato dalle figlie di Sperotto, erano iniziati alcuni lavori di scavo nell’area. Bloccati subito, o quanto meno al rinvenimento di alcuni resti su cui gli inquirenti volevano voluto vederci chiaro, riaprendo i fascicoli di indagini sulle scomparsa tanto chiacchierata delle mogli succedutesi al fianco dell’uomo.
A vent’anni dalla scomparsa della donna di origini rumene, Virginia Mihai, ancora permane l’assoluta assenza di certezze riguardo le cause della scomparsa. Se fu allontanamento volontario oppure di altri ipotesi più macabre ad oggi rimane un inestricabile mistero. Lo stesso dicasi riguardo ad Elena Zecchinato, che dai primi mesi del 1988 è stata inghiottita dall’oblio, lasciando i propri cari con troppe domande senza risposta ad oltre trent’anni di distanza.