Scambio di messaggi hot pedopornografici. Coinvolto un 22enne vicentino
Ci sarebbe un giovane vicentino di 22 anni tra i dieci italiani sotto esame nell’ambito di un blitz della polizia postale finalizzato a sgominare una fitta rete dedita allo scambio di materiale pedopornografico. Le indagini approfondite, portate avanti da alcune mesi nella “giungla” del web, hanno portato all’individuazione di alcuni sospettati disseminati in varie regioni, i quali avrebbero utilizzato uno dei servizi di messaggistica istantanea meno noti – l‘applicazione Kik – attraverso cui i presunti pedofili (allo stato attuale almeno) si scambiavano immagini e video a sfondo sessuale con ritratti dei minorenni.
Il vicentino indagato risulta tra i due nominativi posti in stato d’arresto, dei quali al momento non sono state fornite le generalità nè la provenienza. Si tratterebbe del solo soggetto tra i perseguiti residente nella provincia di Vicenza, ma non l’unico veneto. Le indagini tutt’ora in corso, con direzione della Procura di Venezia, hanno portato alle perquisizioni e al sequestro di apparecchiature elettroniche e informatiche quali personal computer e smartphone che saranno passati al vaglio minuzioso dei tecnici consulenti nominati dal tribunale lagunare.
Le operazioni sono scattate martedì 14 maggio e hanno interessato le province di Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Bari, Agrigento, Cremona, Alessandria e Pescara. Dieci gli indagati, tra cui un minorenne, e due gli arrestati: oltre al 22enne berico anche un 47enne di origine piemontese.
La macchina investigativa sarebbe scattata su segnalazione da parte dal servizio di coordinazione internazionale di Polizia, dopo l’intercettazione di materiale multimediale proibito sulla piattaforma Kik, app gratuita analoga a whatsapp meno diffusa in Italia che consente al pari di altri servizi analoghi di messaggistica l’invio di immagini e video attraverso il web.