Conte e Salvini a muso duro sui migranti, ma anche sicurezza e famiglia scaldano gli animi
Governo sull’orlo della crisi per la questione migranti, a pochi giorni dalle Europee. Matteo Salvini parte all’attacco del premier Giuseppe Conte sulla vicenda della Sea Watch, la nave della Ong tedesca bloccata a 15 miglia da Lampedusa dopo aver soccorso 65 persone e ribadisce il suo no a qualsiasi apertura dei porti: “non c’è presidente del Consiglio o ministro Cinquestelle che tenga, in Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano più”.
Immediata la replica dell’altro vicepremier Luigi di Maio: “la sua arroganza ricorda quella di Renzi, di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e non ne sentiamo la mancanza”.
Poi il presidente del Consiglio cerca di stoppare la querelle tramite fonti di palazzo Chigi: “Conte non partecipa alla competizione elettorale e non si lascia certo coinvolgere nella dialettica che la sta caratterizzando. Piuttosto invita tutti i ministri a mantenere toni adatti a chi rappresenta le istituzioni. Il Presidente del Consiglio non dà e non ha mai dato ordini. Come previsto dall’art. 95 della Carta dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Coordina l’attività di tutti i ministri, nessuno escluso”.
Ma i fronti caldi all’intero del governo giallo-verde sono diversi a partire dalla sicurezza e arrivando a quello della famiglia. Proprio in merito a questo Luigi Di Maio ha dichiarato: “In questo governo possiamo dividerci su tutto, ma non sulla famiglia. Su questo decreto si gioca il destino è la tenuta del governo. Vedo ostruzionismo non costruzionismo”.
Intanto Milano si prepara sotto la pioggia alla manifestazione della Lega per le europee. Matteo Salvini sarà in testa al corteo che sfilerà sul percorso della manifestazione del 25 aprile, da Porta Venezia a piazza Duomo. In vista dell’evento sono comparsi diversi striscioni sui balconi della città contro il leader del Carroccio. La protesta fa seguito al caso di Brembate dove qualche giorno fa uno striscione anti-Salvini è stato rimosso.