Dopo la sfilza di reati emesso l’ordine di arresto per un pregiudicato 36enne
Nel corso degli anni si era macchiato di una sfilza di reati e, ora, la giustizia italiana gli ha presentato il conto. Dovrà scontare 3 anni e 9 mesi di reclusione Mario Cerri, persona nota nell’Altovicentino in quanto impenitente trasgressore di legge in alternanza a parentesi di ravvedimento. Furti, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ma anche minacce e resistenza a pubblico ufficiale le “colpe” contestate dai giudici al maladense di origine, in tempi recenti di fatto residente e attivo tra Schio e Piovene dove ha vissuto anche se formalmente risultava senza fissa dimora per le forze dell’ordine.
Il 36enne – nato a fine 1982 – è stato arrestato nei giorni scorsi proprio dai carabinieri di Piovene Rocchette. Cerri era il destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, reso esecutivo dal Tribunale Vicenza incaricando i militari dell’Arma di provvedere all’arresto dell’uomo, i cui movimenti erano noti. Risultava essere inoltre disoccupato oltre che pregiudicato.
I reati per cui dovrà scontare la lunga pena risalgono ad un arco temporale di sei anni, dall’agosto del 2009 all’estate del 2015. Tempi di scorribande tra Schio e Vicenza e numerosi “faccia a faccia” con le forze dell’ordine, nel sottobosco degli ambienti dello spaccio di sostanze psicotrope e quindi illecite.
Nell’agosto del 2018 il soggetto ora detenuto nella casa circondariale di S. Pio X fu condannato a 6 mesi di carcere per lesioni aggravate in seguito ad un episodio di violenza avvenuto all’interno della comunità di recupero sociale Casa Bakhita di Schio, giusto tre anni prima della sentenza. In un primo momento fu accusato di tentato omicidio, dopo aver accoltellato un altro ospite della struttura per futili motivi, ma se la cavò con una derubricazione del reato e una pena più mite. Fu l’ultimo della serie di reati inanellati nei sei anni di disagi che ora gli costeranno quasi quattro anni di cella.