Amministrative, Vantin (M5S): “Per stare in consiglio comunale bisogna studiare”
Dice che la scelta di impegnarsi col Movimento 5 Stelle nel 2012 è venuta dopo aver sentito Beppe Grillo dire “Se non ti impegni tu non pretendere che lo facciano gli altri”. Da lì arrivò poi nel 2014 la candidatura a sindaco e l’entrata in consiglio comunale.
Marco Vantin – commerciante in centro a Schio con il negozio Il Mondo Virtuale, una compagna e tre figli – racconta che allora ad attirarlo fu l’idea dei Pentastellati “Uno vale uno”. “La politica non è difficile – racconta – ma bisogna studia molto gli argomenti. Sono soddisfatto di quanto realizzato in questi cinque anni come consigliere. Anche le altre minoranze mi hanno riconosciuto di aver lavorato bene. Ho cercato di fare un’opposizione costruttiva, guardando le questioni nel merito, ma bisogna prepararsi. Ad esempio, sulla fusione che ha dato vita a Viacqua, mi son letto per bene tutte e cento le pagine. Ed entrare in consiglio comunale ti consente di passare dal nazionale al locale”.
Fra le cose di cui va più fiero, c’è il lavoro per ampliare a tutto il Veneto registro tumori, che ora mappa tutta la Regione: un lavoro fatto insieme ai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle del territorio e a Venezia. “E’ stato un lavoro che è partito proprio da qui nel 2014. Sono contento anche di aver lavorato per ottenere che Schio avesse una centralina di misurazione delle polveri sottili, con dati on line in tempo reale, e di aver salvato il laboratorio di Analisi di Avs”.
“In questa campagna elettorale, se dovesse scegliere tre argomenti principali da proporre all’attenzione degli elettori, punterebbe anzitutto ancora sull’inceneritore: “La linea due deve andare verso la dismissione, non va rimessa a nuovo. Questo farebbe passare i rifiuti trattati da86 mila a 63 mila, ma oggi i nostri 31 comuni ne conferiscono 21 mila, gli altri arrivano da fuori. Dobbiamo produrre meno rifiuti, lavorando ad esempio con credito d’imposta per le aziende che riducono gli imballaggi”.
Un secondo e un terzo tema che stanno a cuore al movimento è la realizzazione di un auditorium per il Campus scolastico e la creazione di un brand “Val Leogra” che promuova non solo i prodotti locali enogastronomici ma anche quelli di altro tipo. Infine sulla Fabbrica Alta ritiene occorra fare molta attenzione: “La proprietà comunale dell’edificio è legata ad un anticipo di oneri di urbanizzazione, e il piano urbanistico è scaduto. Quindi se nella zona cambia l’indice edificatorio, potrebbe ritornare della società”.