Omicidio Leonardo, la madre respinge le accuse: “E’ stato il mio compagno”
Domani i funerali di Leonardo, il bambino di 20 mesi massacrato di botte dalla madre e dal compagno fino ad ucciderlo. E stasera una fiaccolata a Novara per ricordarlo come una delle vittime innocenti della violenza domestica. La madre ed il suo compagno sono stati fermati dall’autorità giudiziaria, separati in regime di detenzione. Lei è in isolamento, visto che è incinta. E Gaia Russo è comparsa oggi davanti al giudice per le indagini preliminari, negando di aver alzato le mani sul piccolo Leonardo, ma ha affermato che a picchiare suo figlio è stato il compagno Nicholas Musi. Che però si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Venerdì i due erano stati fermati con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Lui è finito in carcere in isolamento a Novara, lei in una struttura protetta viste le sue condizioni. Secondo l’autopsia, a provocare la morte del bambino, che avrebbe compiuto due anni a settembre, è stato un violento colpo all’addome. Ma al momento dell’esame autoptico, il corpo del piccolo presentava altri segni di violenza, tanto che lo stesso procuratore si è detto “sconvolto” da quanto visto.
Le analisi hanno anche accertato che Musi, il compagno della mamma, aveva assunto cocaina: «È da verificare se fosse sotto l’effetto di droga quando il bimbo è stato ucciso» puntualizza il pm Ciro Caramore, titolare dell’inchiesta. Musi, 23 anni, biellese, ha un precedente per furto ed era noto alle forze dell’ordine per episodi di lesioni, maltrattamenti, violenza sessuale.
Intanto il procuratore Marilinda Mineccia, a proposito del linciaggio che si è scatenato sui social nei confronti della coppia, ha invitato ad abbassare i toni e a far prevalere la giustizia e il rispetto dei diritti in ogni caso.
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