Esplorare il Vicentino – Forra e cascata della Val Grossa a Valdagno
La forra della Val Grossa è una delle tante bellezze naturali poco conosciute della Valle dell’Agno.
Si tratta di una zona naturale compresa nel comune di Valdagno e poco distante dal centro del paese; il torrente che scorre in questa valletta è un affluente dell’Agno: scende dalle pendici del Mucchione e nel corso degli anni ha scavato un profondo canyon incidendo risalti e piccoli catini nella roccia.
Risalendo il corso d’acqua si rimane quasi inquietati dal drastico cambiamento dell’ambiente: da un tipico boschetto di collina si passa ad alte pareti di roccia scura e lastronata che serrano all’interno il torrente.
Se ci si vuole avventurare nella forra, provenendo da Valdagno si deve salire in direzione della frazione di Novale. All’altezza della pizzeria ai Campassi si svolta a destra per l’omonima via e la si percorre tutta fino a che essa termina; qui si trova un piccolo parcheggio dove lasciare l’auto. Tra i caseggiati in direzione della valle si trovano delle scale: basta seguirle per poi tenere la destra su un’erbosa carrareccia leggermente in discesa e che conduce in breve al vicino torrente.
Dal ponticello in legno che si evita lasciandolo alla propria destra si risale lungo la riva del torrente per una traccia di sentiero. In breve si arriva ad un catino dove a volte non si vede il fondo per l’acqua torbida.
Ora il torrente si fa strada attraverso un bel canyon disegnando alcune piccole cascatelle. Chi non ha paura di bagnarsi può risalire da qui la via d’acqua, altrimenti è necessario tornare indietro di una ventina di metri e risalire la ripa per tracce di passaggio ponendo attenzione a non scivolare sul terreno che qui è sempre umido.
Poco sopra si guadagna il pendio sinistro (destra orografica) del ciglio della forra. Attenzione a non sporgersi troppo per la presenza di terreno instabile e scivoloso. In questo punto si trova un sentiero ben marcato che permette di superare senza bagnarsi i due catini sottostanti e di immettersi nuovamente nel torrente circa 150 metri più a monte.
Da qui le pareti del canyon si fanno più imponenti e in alcuni punti strapiombanti. Sembra quasi che il ventre della terra voglia inghiottire, con un enorme abbraccio di roccia, colui che si addentra in questo luogo.
Si arriva poco più avanti a una piccola cascatella con un bel catino sottostante, il quale si supera salendo sulla paretina vicina levigata a gradini. Svoltato l’angolo si perviene alla bella cascata incavata nelle pareti che segna il termine del canyon risalibile a piedi. Qui le pareti raggiungono la massima altezza del tratto visto fino ad ora ed incutono un certo timore, ma la bellezza del luogo è grande.