Festa della Repubblica, il presidente Mattarella: è la festa degli italiani
Al via la parata ai Fori Imperiali a Roma per celebrare il 73esimo anniversario della Repubblica Italia. Sotto gli occhi del Presidente Sergio Mattarella e della alte cariche dello Stato sfileranno non solo le Forze Armate, ma anche quelle civili impegnate quotidianamente sul territorio. Il tema della parata è quello dell‘inclusione ed il ministro della difesa Trenta ha spiegato che “sui Fori Imperiali ci saranno per la prima volta anche i civili della Difesa e la riserva selezionata”.
La scelta non ha però soddisfatto qualche esponente delle Forze Armate. Tre generali, infatti, non parteciperanno alle celebrazioni nella Capitale. Sono l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, il generale Mario Arino, anche lui ex capo di Stato Maggiore della Difesa, e il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica.
Ai tre generali si aggiunge poi anche l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che lamenta un “mancato rispetto ai nostri uomini e donne in divisa” da parte del ministro Trenta. Oltre La Russa, assente anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Già ieri il presidente Sergio Mattarella, dopo il concerto al Quirinale per il corpo diplomatico, aveva detto che “Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo”.
Ed oggi, nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, prima di recarsi al Milite Ignoto ha scritto: “Ricorre oggi la data di fondazione della Repubblica: la festa degli italiani. Sono stati, questi, settantatre anni di pace per il nostro Paese, garantiti dai valori di libertà, giustizia e democrazia su cui si fonda la nostra Carta costituzionale, riferimento per ogni cittadino e guida per chiunque sia chiamato a responsabilità a favore della collettività”. Dopo il monito, quindi, ancora un invito all’unità ed al rispetto della Costituzione, perno centrale della civiltà e del vivere comune.
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