Incontro tra Di Maio e Salvini: taglio delle tasse prioritario
Dopo settimane e tensioni a distanza, sì e svolto ieri a Palazzo Chigi l’atteso faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Un incontro, lontano da riflettori e telecamere, che ha segnato il disgelo tra i due vicepremier dopo ‘l’ultimatum’ del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Al centro del vertice gli obiettivi da realizzare primo su tutti l’abbassamento delle tasse, argomento che i due considerano “prioritario per il rilancio del Paese”, e il dialogo con l’Ue per rimettere al centro gli italiani, come spiegato in un comunicato congiunto di Lega e M5s.
Insomma per Di Maio e Salvini “il governo deve andare avanti” anche se tra le fila dei due partiti si usano espressioni come “tregua armata” e “navigazione a vista”. Ad ogni modo, sarà il premier Conte, in un vertice a tre che potrebbe tenersi lunedì 10 giugno, a dire se i suoi vice lo hanno convinto.
E all’indomani dell’incontro avuto con Matteo Salvini, Luigi Di Maio fa trapelare alcuni contenuti del colloquio, rassicurando sulla tenuta dell’esecutivo: “Ci siamo detti chiaramente che se si va avanti si va avanti sugli obiettivi che ci siamo dati, per combattere e non per vivacchiare o tirare a campare“ afferma il vicepremier pentastellato. Poi precisa “Il premier Giuseppe Conte sapeva che ci saremmo visti ma era all’estero con le imprese e non poteva partecipare” ma era necessario “incontrarci per fare ripartire tutto, le tante promesse” da mantenere, “dal salario minimo all’abbassamento delle tasse, dobbiamo metterci al lavoro prima possibile”.
Quanto alla lettera della Commissione europea sui conti pubblici “dobbiamo rispondere con la politica e non con la burocrazia” sottolinea il capo politico del M5S che aggiunge: “Bruxelles ci chiede di tagliare. Noi sicuramente faremo tagli alle spese inutili, contrasteremo l’evasione con il carcere per gli evasori ma – insiste – dobbiamo abbassare la tassazione per far ripartire l’economia del Paese”.
Quanto all’ipotesi di un rimpasto, Di Maio dichiara di non averne parlato ieri con Salvini. Tuttavia rimarca la necessità di nominare al più presto il ministro delle politiche Ue, poltrona lasciata vacante da Paolo Savona dopo il suo passaggio alla guida di Consob: “Credo che nelle prossime settimane individueremo sia il ministro sia i sottosegretari da rimpiazzare”, assicura il vicepremier cinquestelle.