Padre pensionato e figlio dipendente rubano materiali metallici di notte in azienda
Non meglio precisati problemi di natura privata avrebbero spinto padre e figlio ad effettuare dei blitz notturni in un’azienda dell’Altovicentino, asportando piastre di acciaio e ritagli di tubazioni per poi rivenderli “alla luce del sole”. Ammanchi che però non erano passati inosservati agli occhi dei titolari che, insospettiti, si erano rivolti ai carabinieri di Schio. Un appostamento avvenuto l’altra notte ha permesso di cogliere sul fatto un 39enne (I.F. le iniziali), dipendente della stessa azienda di lavorazione metalli, e il papà (N.F.), pensionato 64enne, entrambi nati a Schio. Nell’ultima occasione stavano sottraendo indebitamente merce per un valore di circa mille euro.
Il reato che sarà contestato ai due parenti stretti vicentini, già denunciati, consiste nella formula del “furto aggravato in concorso“. I due si recavano regolarmente in tarda serata presso la ditta, scavalcando con facilità il perimetro di recinzione e caricando una quantità moderata di materiali metallici, contando forse che nessuno se ne accorgesse all’indomani. I furti si sarebbero succeduti nel tempo anche se il danno complessivo non è stato quantificato con precisione.
I sospetti si erano concentrati sul giovane dipendente, il quale avrebbe confidato le proprie problematiche assumendo dei comportamenti strani o comunque fuori dall’ordinario, dei quali tanto i dipendenti che i colleghi di lavoro si erano accorti. Il trent’enne, ora, rischia il posto di lavoro oltre a dover risarcire il corrispettivo del maltolto. Solo la merce sottratta nell’ultimo blitz, ad oggi, è stata regolarmente restituita.