Nicolò Celi, il giorno dell’abbraccio della sua comunità. Donati gli organi
Il giorno della condivisione, del fraterno abbraccio e, infine, del terreno addio. Oggi alle 16 la chiesa parrocchiale di Mure, frazione di Colceresa, accoglierà la salma di Nicolò Celi e quanti vorranno accompagnare nell’ultima corsa in salita. La cima da scalare, il cielo. Il ragazzo, studente dello Scotton e ciclista in erba, era spirato giovedì scorso nel reparto rianimazione del S. Bortolo a Vicenza. Troppo gravi le lesioni riportate il martedì precedente, quando il giovanissimo è rimasto vittima di un incidente stradale mentre rincasava da scuola a bordo del suo scooter.
Un nuovo ritrovo silenzioso e di preghiera per tutti coloro che già giovedì sera della scorsa settimana si riunirono in chiesa, in una commossa veglia di speranza. Anche sabato e domenica in tanti si sono dati appuntamento nella casa del Signore locale per rivolgere intime preghiere. La notizia del dramma consumatosi nella piccola comunità ha allargato i confini del cuore in tante persone, avvicinatesi alla famiglia di Nicolò – composta dai genitori Barbara e Roberto e dal fratello maggiore Filippo – per confortarla e condividerne il dolore, chi con una parola buona, chi con la semplice e genuina presenza.
Proprio gli affetti più cari del giovane, in un atto di generosità profonda, hanno consentito l’espianto degli organi, generando così nuova vita in altre persone malate. Mazzi di fiori sono stati deposti in via Roma da amici, sul luogo del tragico impatto, e nel corso del fine settimane Nicolò è stato ricordato con affetto e commozione nelle competizioni ciclistiche del Vicentino, con la sua squadra – il Velo Junior Nove – che ha corso con il lutto al braccio.