Rai e Radio Radicale dividono la maggioranza di governo
Rai e Radio Radicale dividono la maggioranza di governo. E’ infatti saltato l’accordo fra Lega e M5s in commissione Vigilanza sul doppio incarico di Marcello Foa a presidente di Rai e RaiCom, nonostante fino a ieri la quadra sembrasse raggiunta. Tutto è invece stato rimandato alla settimana prossima.
Secco il commento di Michele Anzaldi, componente del Pd della Vigilanza: “Vigilanza Rai: M5s-Lega divisi su Foa fanno saltare ancora seduta. Parlamento bloccato e umiliato, maggioranza per lavorare non c’è più: uniti solo da arroganza contro istituzioni colleghi e funzionari. Stupefacente che colleghi come Di Nicola e Paragone si accodino a tale vergogna”.
E divisioni si sono registrate in mattinata anche durante il voto per ‘salvare’ Radio Radicale. Passa infatti nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera l’emendamento del Pd (a firma Sensi e Giachetti), che prevede un finanziamento di altri 3 milioni per il 2019, con il sì della lega e il no del M5S. Il testo è stato riformulato, spiegano i dem, su proposta della Lega ma il governo con il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dato parere contrario.
Su Radio Radicale “una pioggia di soldi pubblici ingiustificata”, attaccano i deputati M5S delle commissioni Bilancio e Finanze che aggiungono: “Su Radio Radicale la soluzione più equa era di finanziare la conversione in digitale e la conservazione degli archivi multimediali, fino ad una spesa massima di 1 milione di euro nel triennio. L’emendamento proposto dalle opposizioni ha disposto invece di erogare altri 3 milioni di euro nel solo 2019 ad una radio che ne riceverà già 9 quest’anno. Una scelta a cui hanno aderito tutti i partiti, Lega compresa, e che ci ha trovato fortemente contrari”.