Beffa migranti: la Germania rimanda in Italia oltre mille ‘dublinanti’
L’Italia e la beffa dei migranti. Secondo un’inchiesta pubblicata su ‘la Repubblica‘, in sei mesi la Germania ha mandato in Italia quasi 1.200 profughi via aereo. Trasferimenti che avvengono a ritmo regolare: sono stati 1.114 solo tra novembre e marzo.
L’inchiesta intitolata “Porti chiusi aeroporti aperti, la beffa tedesca”, sottolinea come la mancata firma dell’Italia all’intesa con la Germania sui ‘dublinanti’, i migranti cioè che secondo le regole Ue dovrebbero essere trasferiti nei paesi di primo approdo, abbia finito per penalizzare Roma.
Secondo il quotidiano che cita i dati del ministero dell’interno tedesco, nel primo trimestre del 2019 sono state 4.602 le richieste di trasferire profughi in Italia, il 33% del totale fatte arrivare a tutti i partner Ue. Ma sono aumentate anche le risposte positive da parte del ministero guidato da Matteo Salvini: 3.540 tra gennaio e marzo, contro i 2.629 del periodo precedente.
Vengono inoltre messi a confronto i dati italiani con quelli della Grecia di Tsipras che, al contrario del nostro Paese, ha firmato l’accordo con Berlino. Secondo i numeri del ministero dell’Interno tedesco, tra gennaio e marzo, a fronte di 557 trasferimenti all’Italia, verso la Grecia ne sono avvenuti 4.
“Svelato il fallimento della politica di Salvini sui trasferimenti dei profughi dalla Germania all’Italia. Effetto perverso dell’accordo dello scorso giugno a Bruxelles che ha penalizzato il nostro paese”, scrive su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi commentando l’inchiesta. “Aumentano vertiginosamente i trasferimenti in aereo in Italia, dati alla mano.
Ai proclami e alla faccia feroce del ministro degli Interni – aggiunge – non corrispondono i fatti. Chiacchiere a zero, . Un saldo negativo pesante sul quale dovrà venire in Parlamento a rispondere”. “Fare i bulli con le navi – conclude Sensi – lasciando zitti zitti gli aeroporti aperti, non mi pare corrisponda alla maschera esibita in questi mesi”.
Intanto in mattinata il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha approfittato della visita di Papa Francesco a Camerino, nei territori colpiti dal terremoto del 2016, per twittare “buona domenica” con una foto di Giovanni Paolo II, e una sua citazione in tema di migranti : “E’ responsabilità delle autorità pubbliche esercitare il controllo dei flussi migratori in considerazione delle esigenze del bene comune – scriveva Wojtyla – L’accoglienza deve sempre realizzarli nel rispetto delle leggi e quindi coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli abusi”
Nel frattempo ancora nessuna soluzione è stata trovata per la Sea Watch 3: la nave della ong tedesca al largo di Lampedusa, ma in acque internazionali, è ancora in attesa di poter sbarcare i migranti soccorsi martedì scorso a 47 miglia dalle coste libiche. A bordo della nave, dopo lo sbarco autorizzato ieri dal Viminale di 10 migranti, restano 43 persone, tra cui tre minori di cui uno con meno di 12 anni. Ieri mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane, come previsto dal nuovo decreto sicurezza. Provvedimento che in serata è stata controfirmato dai ministri della Difesa e dei Trasporti, Trenta e Toninelli.
E mentre nel governo si propende per il pugno duro, prove di dialogo nel porto di Napoli dove è attraccato il rimorchiatore della ong Open Arms, per una serie di incontri con la cittadinanza e le associazioni del territorio in occasione della settimana mondiale del rifugiato. Le porte della nave, saranno aperte a chi vorrà salire a bordo per conoscere la storia dell’Open Arms e l’attività della ong. Per sabato 29 giugno a Napoli il sindaco Luigi de Magistris ha promosso il corteo di barche nel segno del Mediterraneo come mare di pace e per rilanciare l’attenzione sul tema della accoglienza dei migranti.