Impresa vicina alla camorra estromessa dai lavori del ponte Morandi. Arresti
Sono stati arrestati dalla Dia, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda di Genova, gli amministratori della ‘Tecnodem srl’ di Napoli, impresa impegnata nella ricostruzione del ponte Morandi . L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip nei confronti di Ferdinando Varlese, arrestato e portato in carcere perchè contiguo a clan camorristici. L’uomo amministrava di fatto la società napoletana con un contratto di subappalto da 100mila euro con la ditta Omini, capofila delle aziende impegnate nella demolizione del viadotto. In manette, ma ai domiciliari, è finita invece Consiglia Marigliano, consuocera di Varlese e formalmente amministratrice della Tecnodem.
A indagare sulla vicenda è il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Genova Federico Manotti, in un’inchiesta “parallela” rispetto all’iter amministrativo che aveva portato all’interdittiva per la società.
La “Tecnodem” aveva lavori in subappalto per centomila euro nell’ambito delle opere di demolizione del ponte, in corso in queste settimane. Ma le indagini degli uomini della Direzione investigativa antimafia, sulla base dei primi accertamenti di carattere amministrativo, avevano consentito agli inquirenti di emettere già maggio scorso un’interdittiva a carico dell’azienda, che era così stata estromessa dai lavori.
Oltre agli arresti, d’intesa con la Dda di Napoli, sono in corso una serie di perquisizioni e sequestri preventivi tra Genova e Napoli.