Robotica, meccanica, fisica e astronomia insegnate ai centri estivi
E se le materie considerate, a causa di insensati preconcetti, noiose e difficili come meccanica, robotica, chimica, fisica, astronomia e scienze della terra fossero insegnate ai bambini delle elementari in un contesto divertente e in modo coinvolgente? La risposta a questa domanda l’hanno trovata Confindustria Vicenza, con il suo Gruppo Scuola coordinato da Lara Bisin, e la Scuola Primaria Lioy del capoluogo berico, diretta da Mario Tedesco e con il coinvolgimento delle docenti Donata Nicetto e Fiorenza Maffei, i quali hanno proposto, dal 10 al 14 giugno scorso, una settimana di centro estivo tutto incentrato sulle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
Il progetto, denominato “Girls in STEM” ha avuto un successo inaspettato da parte dei piccoli studenti: sono stati infatti 35 i bambini, di cui il 20% anche maschi, che hanno preferito dedicare una settimana all’approfondimento giocoso e divertente delle principali materie scientifiche anziché frequentare il classico centro estivo.
“L’idea -afferma l’insegnante Donata Nicetto– è nata per sopperire ad un’esigenza concreta, ovvero superare gli stereotipi e i pregiudizi che alimentano il gap di conoscenze tra le studentesse e gli studenti rispetto alle materie STEM sia nell’ambito del percorso scolastico ma anche nelle scelte di orientamento agli studi superiori e, di conseguenza, in quelle professionali. Per questo il progetto è stato realizzato in prevalenza con le studentesse delle classi terze”.
In concreto, la settimana si è svolta sfruttando nuove metodologie didattiche per cui ogni giornata ha visto l’alternarsi di attività di insegnamento teorico a momenti più pratici e informali.
Si sono infatti susseguiti laboratori di meccanica, in cui, grazie alla partecipazione dell’imprenditore Andrea Visentin e di Andrea Bertoncello della Mevis di Rosà, gli studenti hanno potuto assembleare parti metalliche fino a realizzare un modello di go-kart; laboratori di chimica, grazie ai tecnici dell’azienda Satef Huettenes Albertus di Vicenza Stefano Rizzotto e Monica Massignan, che hanno previsto prove pratiche con acqua, olio, caffè e farina; laboratori di fisica con Chiara Trevisin e di astronomia con Carmela Russo della società di divulgazione scientifica Pleiadi con cui i bambini hanno potuto cimentarsi con la costruzione di uno spettroscopio e l’osservazione delle costellazioni con il planetario; laboratori di robotica usando Lego We Do 2.0 con le docenti del Lioy; e storia del pianeta terra con il Direttore del Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova Fabrizio Nestola, già eletto miglior scienziato dall’Accademia dei Lincei nel 2016.
I partecipanti hanno infine realizzato un libricino sulla storia di donne che hanno eccelso nelle discipline STEM.
“Questo progetto innovativo – spiega Lara Bisin di Confindustria Vicenza – si è rivelato addirittura più entusiasmante di quel che ci aspettavamo. I bambini e le bambine hanno affrontato le sessioni di gioco-apprendimento con una passione che non si vede tutti i giorni. Le bambine, in particolare, hanno dimostrato di essere attratte dalla tecnologia e dal fare pratico a differenza dello stereotipo diffuso secondo il quale le donne non sarebbero portate per la tecnologia e i lavori tecnologici non sarebbero cool per le ragazze. Il successo dell’iniziativa è un’ulteriore riprova che la scienza non è un ghetto per pochi illuminati, anzi, si tratta di materie che scatenano la creatività, l’inventiva, il saper fare. Sta a noi adulti, insegnanti, genitori, imprenditori, cittadini, trovare il giusto approccio per avvicinare le STEM, che sono un trampolino di lancio eccezionale per la realizzazione professionale e personale degli studenti di tutto il mondo, alla vita quotidiana e alle passioni dei più piccoli. In questo caso l’approccio è stato perfetto!”
“Il progetto ha un ulteriore obiettivo –conclude l’insegnante Fiorenza Maffei– ossia innescare un’esperienza didattica estiva che abbia ricadute concrete nell’attività didattica del successivo anno scolastico, creando quindi un percorso virtuoso che, a cascata, sia in grado di contaminare positivamente l’intera popolazione scolastica e in particolare la popolazione femminile. Inoltre il centro didattico è ovviamente venuto incontro ai genitori che lavorano in questo periodo di chiusura estiva”.
“Siamo convinti –conclude Alessio Scaboro, Direttore scientifico di Pleiadi- che l’aspetto sperimentale e pratico debba essere elemento essenziale nel processo di apprendimento delle generazioni future”.