Chiusura del Centro di Salute Mentale. Orsi e Marigo “Neanche informati”
Sta scatenando le reazioni degli amministratori del territorio alto vicentino l’annuncio della chiusura del centro di salute mentale Ulss 7, ubicato al vecchio ospedale di Schio.
Mentre infatti si alzano gli scudi e parte anche una petizione online contro la chiusura del servizio (lanciata a seguito di una interrogazione del gruppo consigliare Coalizione Civica), che conta 30 anni di attività e oltre 1500 visite l’anno, arriva la condanna del sindaco di Schio Valter Orsi e del suo vice Cristina Marigo.
“Siamo stati avvisati con qualche giorno di anticipo che il servizio psichiatrico ubicato a Schio sarebbe stato accorpato temporaneamente, fino al mese di Settembre, a Thiene. Ci hanno riferito che la ragione di questa decisione starebbe nella necessità di far fronte alle ferie del personale, che è in sofferenza rispetto alla pianta organica. Ci avrebbero garantito che in questo periodo verrà intensificata l’assistenza domiciliare per persone che hanno difficoltà a muoversi – scrivono i due amministratori – ci hanno infine detto che, a fronte della mancanza di personale, la Direzione si sta muovendo cercando di assumere medici in pensione, così come da disposizioni regionali. Abbiamo chiesto all’Ulss7 una presa di posizione ufficiale di fronte ai cittadini, rispetto a queste loro decisioni, decisioni che non hanno condiviso con l’amministrazione comunale, ma fino ad oggi, nonostante i nostri solleciti, non abbiamo avuto riscontro. Chiara la nostra preoccupazione in merito ad un trasferimento ‘temporaneo’ che temiamo possa divenire definitivo, come spesso accade in Italia”.
“Siamo inoltre basiti per il metodo operativo attuato dalla stessa Ulss 7 che dispone il trasferimento di un servizio storico ed essenziale per il nostro territorio in un momento particolarmente ‘caldo’ senza fornire a noi amministratori delle motivazioni tecniche a supporto della scelta, amministratori coi quali, essendo questo un servizio territoriale, compartecipa la spesa – concludono – Ci domandiamo se sia stata valutata la possibilità di svolgere il servizio alternato tra i centri di Schio e di Thiene, ci domandiamo quali siano i criteri che hanno portato a questa decisione o se sia stata solo una scelta ‘politica’, che non sarebbe assolutamente accettata dalla nostra amministrazione e dai cittadini di una vasta area che nel CSM di Schio vede un servizio importantissimo. A fronte di tutto ciò ci siamo messi a disposizione nel supportare la voce del disagio ulteriore che si manifesta, aumentato dalla poca chiarezza che traspare nelle scelte, diciamo pure che a fronte del nuovo mandato amministrativo questo non è un buon inizio nel rapporto di collaborazione con l’Ulss”.
Un tema caldo che si apre a poca distanza dal rinnovo della conferenza dei sindaci che si terrà a luglio, dove i sindaci del territorio dovranno andare a battere i pugni contro i continui tagli subiti dall’ospedale di Santorso e della sanità alto vicentina.