Scatta un controllo della polizia locale sugli orari e il titolare fa fuggire i clienti dalla finestra. È accaduto ieri a Schio.
Erano le 15 in via Cementi. A seguito di segnalazioni pervenute da privati cittadini sull’inosservanza degli orari di apertura di Sala Slot e di continuo funzionamento apparati VTL, la polizia locale ha predisposto un servizio in abiti borghesi.
Dopo avere constatato che la porta d’accesso era chiusa dall’interno, gli agenti si sono appostati nelle vicinanze del locale, constatando l’uscita di una persona, che si è allontanata frettolosamente. Gli agenti si sono quindi avvicinavati nuovamente, scorgendo la porta nuovamente chiusa a chiave. Gli agenti si sono quindi presentati nel vicino bar, gestito dallo stesso titolare della sala slot, e, mostrando il tesserino di riconoscimento, hanno chiesto l’apertura della sala in questione.
La barista, che ha finto di non capire la lingua italiana, ha affermato che la sala giochi era chiusa e che all’interno della stessa non vi era nessuno. Dopo una lunga discussione, la barista ha infine fornito il numero telefonico del responsabile, che è stato chiamato dalla polizia locale.
Anche il titolare ha confermato: “la sala giochi è chiusa e la barista non ha le chiavi per entrare”. Ha anche affermato che comunque gli orari di non funzionamento venivano rispettati. Gli agenti si sono quindi posizionati sul retro della sala slot, e hanno constatato personalmente una scena al limite dell’incredibile: da una delle finestre della sala giochi, un paio di persone stavano saltando in strada e sulla medesima finestra era presente una cittadina cinese, coniuge del titolare, che aveva alzato la tapparella.
Gli agenti sono quindi intervenuti immediatamente fermando i fuggiaschi e intimando alla donna di aprire la porta: la stessa, ormai colta in flagranza, ha acconsentito.
Gli agenti, entrati nella sala giochi, con l’ausilio anche di altre due pattuglie intervenute in supporto, hanno proceduto all’identificazione di altre cinque persone presenti all’interno della sala. Le stesse non hanno potuto far altro che confermare che le apparecchiature VLT erano accese, in funzione e con giocate in atto.
La moglie del titolare si è giustificata dicendo che hanno parecchi debiti da pagare e perciò non sempre, specialmente se ci sono clienti, si rispettano gli orari.
Verbalizzato l’illecito amministrativo, diffidando nel contempo il titolare a lasciare sempre aperta la porta d’accesso alla sala giochi anche per evitare possibili pericoli e/o impedimenti alla verifiche di polizia.