Ue, trattative a oltranza sulle nomine. Stallo su Timmermans
E’ stallo sulle nomine a Bruxelles. Il nome del socialista Frans Timmermans non ha sfondato. La scelta di puntare sul socialista olandese per la presidenza della Commissione – concordata venerdì dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese Emmanuel Macron a margine del G20 di Osaka – ha riportato il negoziato per le cariche di vertice Ue a un punto morto. Le trattative tra i leader sono proseguiti tutta la notte. Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha interrotto ieri sera alle 23 i lavori e ha incontrato bilateralmente tutti e 28 i leader Ue. Poi le trattative sono ricominciate e a Bruxelles si è fatto giorno.
Malgrado i molteplici incontri, le posizioni dei leader Ue non sarebbero variate molto nel corso della notte. “Ora vediamo come andrà la riunione”, spiegano fonti diplomatiche. L’accordo sulle nomine, “è complicato”, ma esiste “la possibilità” di avere un voto. Sarebbe, continua la fonte, “assai irresponsabile uscire da qui senza una decisione: il Parlamento si insedia domani, è la seconda volta che ci troviamo. Oggi è il giorno per trovare un accordo”. Quanto ai tempi, dopo oltre 14 ore di riunioni, “tecnicamente” i capi di Stato e di governo “possono andare avanti tutto il giorno”.
Donald Tusk scrive intanto su Instagram: “Ci siamo quasi.” pubblicando le foto degli incontri bilaterali che ha avuto con tutti i leader europei: “Anche pochi minuti per leader possono prendere un po’ di tempo!”, spiega sui social.
Ma il premier italiano Giuseppe Conte sembra meno ottimista. “Non è escluso che dovremo aggiornarci”, ha detto incontrando i giornalisti. Poi ha risposto a chi gli chiedeva della possibilità di una nomina di Michel Barnier in caso di mancato accordo su Timmermans: “Non stiamo ancora lavorando alle alternative”. Tuttavia conferma che “Timmermans non ha consenso unanime” e che il criterio dello SpitzenKandidat “non è l’unica soluzione”. Poi precisa: “La verità è che non c’è un patto di Osaka: è un fraintendimento. Perché è stato deciso il giorno prima di Osaka”. Il riferimento è al pacchetto di nomi per la guida delle istituzioni europee, che – secondo le ricostruzioni – sarebbe emerso dal G20 di Osaka, in Giappone, come frutto di un’intesa tra i leader europei di Germania, Francia, Olanda e Spagna. Il pacchetto vedeva il nome di Frans Timmermans per la Commissione, di Manfred Weber per il Parlamento e di un francese per la Bce.