Libia, il governo Serraj valuta il rilascio di tutti i migranti
Il governo di Tripoli guidato dal presidente Fayez al Serraj sta valutando l’ipotesi di rilasciare “tutti i migranti nei centri di detenzione” dopo il massacro di Tagiura “perché la loro sicurezza non può più essere garantita”. Questo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno del paese Fathi Bashagha.
L’annuncio del governo arriva all’indomani della strage di migranti nel campo di detenzione di Tajoura, a sud est di Tripoli, in cui sono morte almeno 53 persone, di cui 6 erano bambini, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. I feriti sono 130. Il bilancio contrasta con quello della Mezzaluna rossa libica, che aveva parlato di almeno 60 morti nel raid dell’aviazione che sostiene il generale Haftar ma sottolinea ancora una volta la gravità di quanto accaduto. Sempre secondo l’Onu, dopo che il centro di detenzione migranti è stato colpito per la prima volta, le persone hanno tentato di fuggire: ma le guardie, fedeli al governo di Tripoli del presidente Serraj, hanno sparato contro di loro.
Il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero ha avuto una riunione con il vicepremier libico Ahmed Maitig per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi dopo il gravissimo bombardamento. Lo stesso ha confermato il convinto sostegno italiano all’azione dell’Onu in Libia al fine di conseguire, il prima possibile, una cessazione delle ostilità e fermare il loro continuo aggravarsi. Inoltre, Moavero ha ribadito la richiesta italiana di un’accurata inchiesta Onu su quanto è successo a Tagiura e ha ricordato di aver formalmente proposto all’Unione europea di adottare una posizione unitaria e ufficiale al riguardo.