Complicazioni dopo la nascita, muore neonato di sole due settimane
E’ morto a soli quindici giorni dalla nascita: non ce l’ha fatta il figlio di una coppia di Santorso, morto all’ospedale San Bortolo di Vicenza lo scorso 7 luglio. La mamma lo scorso 22 giugno era stata sottoposta a un taglio cesareo a 36 settimane, nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Santorso. Alla donna era infatti stata diagnosticata una pre-eclampsia, ossia una gestosi (una sindrome frequente, caratterizzata dalla presenza di segni clinici quali edema, proteinuria e ipertensione) e questo aveva spinto i medici a far nascere il piccolo, appunto, non con un parto naturale ma con il taglio cesareo.
Il piccolo, da quanto emerge da fonti Ulss, avrebbe avuto fin da subito una situazione clinica difficile, tanto che le difficoltà respiratorie hanno spinto i sanitari nella notte fra il 23 e il 24 giugno a predisporne il trasferimento all’ospedale San Bortolo di Vicenza “per la necessità di supporto ventilatorio”, come afferma una nota ufficiale dell’Ulss 7 Pedemontana. La nota smentisce anche “categoricamente” che il neonato avesse contratto un’infezione presso l’ospedale dell’Alto Vicentino: gli esami ai quali il piccolo è stato sottoposto prima del trasferimento, “volti a individuare eventuali infezioni”, erano infatti “risultati tutti negativi”.
L’Ulss 8 Berica afferma a sua volta che il piccolo è arrivato nel reparto di terapia intensiva neonatale già in condizioni critiche per un’infezione “non contratta al San Bortolo” e che, nonostante le cure puntuali e costanti le condizioni del neonato sono peggiorate, fino alla morte domenica 7 luglio. Al momento la famiglia, affranta dalla tragedia, non avrebbe presentato esposti e sul piccolo non è stata effettuata alcuna autopsia, tanto che il funerale dello sfortunato piccolo è già avvenuto. Il primario dell’ospedale dell’Alto Vicentino, Marcello Scollo, in merito ha presentato come di prassi una nota alla direzione dell’Ulss 7.