Tour de France, Pinot si prende il Tourmalet 3 precede la maglia gialla Alaphilippe
Festa francese al Tour de France davanti al presidente Macron. Thibaut Pinot conquista la 14° tappa della Grande Boucle con il traguardo in cima al mitico Tourmalet. La maglia gialla Julian Alaphilippe regge, chiude al secondo posto e rafforza il suo primato. A questo punto, nonostante quella odierna sia solo la prima delle sette volte oltre i duemila metri di quota di questa edizione della corsa, ipotizzare che domenica prossima a Parigi Alaphilippe possa salire sul podio non è affatto azzardato. Ieri ha vinto la crono, oggi è stato ancora incredibile sul gigante dei Pirenei. Intanto Pinot festeggia il 31° successo in carriera, il 3° al Tour. Terzo posto di giornata per l’olandese Kruijswijk, davanti a Buchmann, Bernal (che riprende la maglia bianca) e Landa. Thomas paga 36”, Fuglsang 53”, Mas 2’54” e Quintana 3’24”. Aru, primo degli italiani all’arrivo, chiude 19° a 3’33”. In classifica generale dunque, Alaphilippe lascia a 2’02” Thomas, a 2’14” Kruijswijk, Bernal a 3’00”, Buchmann e Pinot a 3’12”.
La scalata del Tourmalet. Dopo il naufragio di Romanin Bardet, staccato già sul Col du Soulor, è Adam Yates e dire addio ai sogni di gloria. La lotta per il successo si accende ai -10 e il primo a pagare dazio è Nairo Quintana. Un cedimento inaspettato visto che la sua Movistar, soprattutto con un inesauribile Amador, fino a quel momento aveva tirato per quasi il 75% del tempo della corsa. Ai -5,5, mentre Gaudu tira per Pinot, saltano Porte e Mas, la maglia bianca. Si stacca anche Poels (gregario di Thomas e Bernal) a conferma di un’impressione, Ineos non è certo una corazzata come la Sky. Si arriva ai -2 dalla cima del Tourmalet con ben 11 corridori. Il turno di Fuglsang è ai -1,7, 300 metri dopo s’arrende Uran. Al triangolo rosso, ops, anche Thomas si stacca.
Orgoglio Nibali. In questa tappa, nonostante i recenti problemi fisici, è andato in scena l’orgoglio infinito di Vincenzo Nibali: 85 km di fuga e di applausi. Dopo due giornate difficilissime, con lo stomaco in subbuglio, lo “Squalo dello Stretto” illumina la giornata iconica del Tour con un’azione cominciata dopo appena 2800 metri insieme con il suo grande amico Sagan. Il corridore messinese poi è stato ripreso all’attacco del Tourmalet. Peter Sagan era in fuga con lo “Squalo”. Il suo obiettivo erano i punti della maglia verde al traguardo volante di Pierefitte-Nestalas (km 80). Passato in nona posizione ha raccolto 7 punti e ha dato ulteriore vigore alla sua leadership. Poi si è rialzato, si è lasciato sfilare è andato all’ammiraglia ha preso le borracce e, come un gregario qualsiasi, le ha portate ai suoi compagni nel gruppo di testa. Nibali alla fine crolla e, ripreso ai piedi del Tourmalet, è arrivato col gruppo di Ciccone con 20 minuti di ritardo. Tutto molto bello.