Cinque gattini uccisi e seppelliti nel campo. Salvata la madre, si cerca l’artefice dello scempio
“La madre dei gattini ha pianto disperatamente per due giorni, l’abbiamo affidata a una volontaria e fatta curare e sterilizzare. Avevamo paura facesse la stessa fine”. A raccontarlo, con voce a tratti tremula, è Flavia Garimanno, uno degli angeli custodi degli animali più indifesi, responsabile della sezione Enpa di Bassano. E’ stata lei a dissotterrare e raccogliere il macabro sacchetto che conteneva i cadaveri di cinque gattini di appena una settimana di vita. Sgozzati, o forse strangolati, da mano umana. Lo scempio è avvenuto nelle ore precedenti di venerdì 5 luglio, a Tezze sul Brenta, con i cuccioli ritrovati senza vita in un terreno agricolo nei pressi di abitazioni private. Proprio alcuni cittadini della zona avevano richiesto l’aiuto dell’associazione a tutela degli animali.
Un triste quanto raccapricciante evento che, a distanza di oltre 20 giorni, non ha ancora indicato un responsabile, l’artefice di una mattanza senza alcun motivo. Se non la malvagità umana. “Si può solo parlare di cattiveria, in questo caso nulla a che vedere con retaggi culturali nè usanze del mondo contadino, anzi, va specificato che non c’entra nulla. L’unica spiegazione è la cattiveria delle persone, e non ha giustificazione alcuna”. Il seppellimento era avvenuto già, probabilmente, da qualche giorno. Il terriccio era smosso, in un campo di facile accesso.
I corpicini dei piccoli mici, sottratti alla vita a pochi giorni dalla loro nascita, sono stati affidati a strutture veterinarie specializzate per raccogliere quante più indicazioni utili e facilitare le indagini delle guardie zoofile provinciali di Vicenza. Tutti presentavano lesioni evidenti al collo. Da un ambulatorio della zona il passaggio successivo sarà l’effettuazione delle autopsie, una volta giunta l’autorizzazione, e qui si darà seguito alla denuncia già depositata da Enpa. “Bisogna accertare cosa è successo – continua la volontaria dell’associazione bassanese – le guardie zoofile di Vicenza sono molto preparate e competenti, conoscono le leggi in materia di animali e come muoversi in questi casi”.
L’intervento dei volontari ha permesso almeno di curare la gatta che ha messo alla luce gli sfortunati cuccioli. Si tratta di un esemplare selvatico, abituato alla libertà, che si è rivelato però docile e non refrattario alla nuova vita domestica. “Temevamo seriamente che la stessa sorte toccasse anche a lei – conclude la responsabile Enpa -, visto che si sospetta di gente davvero senza scrupoli, per questo l’abbiamo affidata a mani sicure. Ha subito un trauma con il distacco dai piccoli, ha avuto la febbre ma ora sta meglio. Proprio ieri è stata sterilizzata”.