Scuola: via libera all’assunzione di 53.627 docenti, 5mila in meno rispetto alle richieste
Il ministero dell’Economia ha dato il via libera all’assunzione di 53.627 docenti, 5 mila unità in meno rispetto alla richiesta di 58mila docenti per l’anno scolastico 2019-2020 fatta dal ministero dell’istruzione. Infatti se le culle si svuotano, si svuotano anche le classi scolastiche e a cascata, diminuiscono anche le cattedre. Ma per i sindacati si apre un nuovo fronte di proteste visto che, a fronte del calo demografico, l’auspicio era di poter formare classi meno affollate. Circa 100 mila secondo le stime dell’Anief i posti che resteranno senza un titolare.
A spiegare il motivo dell’abbassamento del numero dei posti è stato lo stesso Mef: nella richiesta “non veniva tenuto in considerazione la marcata riduzione delle iscrizioni degli alunni, registrata specie nell’ultimo biennio, connessa con il calo della natalità. Al riguardo, il Mef ha più volte evidenziato quanto previsto dal DPR 20 marzo 2009, n. 81 e, in particolare, che le dotazioni organiche complessive e la distribuzione delle stesse tra le regioni sono definite specificamente in base al grado di densità demografica e alla previsione dell’entità e della composizione della popolazione scolastica”.
“Alla luce delle interlocuzioni tecniche – conclude la nota – il Ministero dell’Istruzione aveva fatto pervenire il 23 luglio scorso una nuova richiesta per complessive 53.627 unità sulla quale questa RGS lo scorso 25 luglio ha comunicato di non avere ulteriori osservazioni da formulare”.
Intanto sul fronte dell’edilizia scolastica, ieri, il ministero dell’istruzione ha firmato una serie di accordi per 1,5 miliardi di euro: “Per noi la sicurezza scolastica resta in primo piano – ha commentato il ministro Bussetti – questi accordi sono fino ad ora il contratto di progetto di importo maggiore che sia stato stipulato sull’edilizia scolastica. Rappresentano un ulteriore segnale teso al bene della nostra scuola”.
Gli accordi per l’edilizia scolastica sono stati siglati ieri a Palazzo Chigi tra il Miur e la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e Cassa Depositi e Prestiti. “Ci consentiranno – ha spiegato Bussetti – lo stanziamento di 1,5 miliardi netti per interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico e nuova costruzione di edifici scolastici. Il ricorso ai mutui con la Banca Europea e la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa permetterà allo Stato italiano un risparmio sulla spesa legata agli interessi”.