Cdm, fumata grigia sulla Giustizia: il via libera è “salvo intese”
Fumata grigia dal Consiglio dei Ministri di ieri. M5s e Lega non trovano l’intesa sulla riforma della Giustizia. Il nodo è il processo penale. Il Consiglio dei ministri ha trovato un accordo di massima su giustizia civile e riforma del Csm, ma alla fine il via libera è “salvo intese”, dunque non definitivo.
Approvata salvo intese anche la riforma della giustizia penale del testo del ministro Alfonso Bonafede. Da giovedì partiranno tavoli politici con il premier Giuseppe Conte per dirimere i nodi ancora aperti tra M5s e Lega sulla parte penale del provvedimento.
Per la Lega restano distanze su una riforma definita “di facciata” e si sottolinea l’importanza di garantire “tempi certi per la giustizia. L’Italia è un Paese democratico, servono manager nei tribunali che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere. Il Carroccio non vuole i cittadini ostaggio a vita della giustizia e non accetta riforme di facciata”. Bonafede “ci mette pure la buona volontà” ma la sua “cosiddetta riforma non c’è, è acqua”, dovrebbe essere “imponente, storica” come quella che la Lega ha “pronta” che separa le carriere, “dimezza i tempi dei processi, premia chi merita e punisce chi sbaglia” ha dichiarato Salvini
Per il M5s, Matteo Salvini sta tentando di bloccare l’abolizione della prescrizione che entrerà in vigore nel 2020 e Di Maio blinda Bonafede: “La sua riforma è epocale, sanziona i magistrati che perdono tempo e riduce drasticamente i tempi dei processi. Basta con le spartizioni di potere al Csm. Mi auguro nessuno pensi di bloccarla, sarebbe un grave danno al Paese”.
Un nuovo Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi prima della pausa estiva, forse il 6 agosto. E in quella sede M5s punterebbe al via libera finale al testo. Anche le mozioni sulla Tav saranno discusse e votate in Aula al Senato tra martedì e mercoledì prossimo (6 e 7 agosto) subito dopo il decreto delega del governo sullo sport.