Strage di Corinaldo, in manette la banda dello spray al peperoncino
Svolta nell’indagine sulla strage nella discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorsi, morirono 6 persone durante un concerto del trapper Sfera Ebbasta. I carabinieri del reparto operativo di Ancona hanno arrestato 7 persone, residenti nella provincia di Modena. Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
In manette sei giovani tra i 19 e 22 anni, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo, responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni che accompagnava la figlia di 11, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, eventi verificatisi in seguito alla diffusione di uno spray al peperoncino all’interno del locale ‘Lanterna Azzurra Clubbing’. E’ stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia.
Arrestato anche un ricettatore solo per l’associazione. I giovani, è stato chiarito nella conferenza stampa dal procuratore di Ancona, Monica Garulli, erano in contatto con quest’ultimo, arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. Il ricettatore “veniva contattato anche prima del furto”.
Grazie alle rapine compiute con lo spray al peperoncino la banda di giovanissimi riusciva a mettersi in tasca circa 15mila euro al mese. E’ quanto hanno accertato gli investigatori che stanno ora indagando su tutta un’altra serie di episodi analoghi avvenuti in 60 locali del centronord e anche all’estero: uno dei colpi è infatti stato realizzato a “Chessy, presso il parco divertimenti Disneyland”. In tutti e 60 i casi è stata accertata la presenza dei giovani.
Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato la notizia via Twitter dichiarando che “nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti”.