Addio ad Alberto Sironi, regista del Commissario Montalbano
La grande famiglia del commissario Montalbano dice addio al suo secondo papà. A meno di due settimane dalla morte di Andrea Camilleri, si è spento ad Assisi, a 79 anni, Alberto Sironi, il regista storico dei film tv basati sui romanzi del celebre scrittore siciliano.
Fu lui a scegliere Luca Zingaretti come protagonista del commissario di Vigata. A confermare la notizia è Carlo Degli Esposti, produttore con la Palomar della serie su Montalbano.
Sironi aveva scoperto di recente di stare male, tanto che era stato lo stesso Zingaretti a prendere la regia nell’ultimo periodo delle riprese dei nuovi episodi della fortunata serie tv. L’ultimo ciak il 26 luglio scorso annunciato dall’attore con un posto video molto commovente.
Formatosi nella scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler e Paolo Grassi, Sironi dopo diverse esperienze al Piccolo, negli anni Settanta comincia a collaborare con la Rai per la quale realizza alcune inchieste in Italia e all’estero lavorando anche con le redazioni sportive e in particolare con Beppe Viola. Nel 1978 firma la sceneggiatura e la regia di due telefilm tratti dalla raccolta di racconti “Il centodelitti” di Giorgio Scerbanenco.
Tra il 1987 e il 1990, invece, scrive il soggetto originale della serie tv “Eurocops” e ne dirige tre episodi. Nel 1995, poi, dirige per la rete ammiraglia di viale Mazzini “Il grande Fausto“, fiction biografica in due puntate su Fausto Coppi.
Da Instagram arriva il saluto di Luca Zingaretti che “piange per la seconda volta”, a distanza di poche settimane dalla morte di Camilleri, quello che definisce un “complice di questa avventura”. “Quante volte ci siamo mandati a quel paese”, scrive l’attore in un post, ricordando i bei momenti passati sul set, “quante volte hai cucinato per noi, quante battaglie abbiamo condiviso, quante scene abbiamo riscritto, quante volte ci siamo detti ok, quante volte mi hai compreso, mi hai appoggiato, mi hai confortato. Quante volte hai minimizzato dove gli altri avrebbero ingigantito. Sei stato l’unico regista che quando davi motore cominciavi a raccontare le barzellette. Gli altri chiedevano il silenzio, tu raccontavi di Alberto Sordi. Quanti bicchieri di vino, quante chiacchierate, quante confidenze”.