Dopo la open Arms ora tocca alla Ocean Viking
Conclusasi dopo diciannove giorni l’odissea della Open Arms, rimane aperto un altro caso umanitario. La nave Ocean Viking della ong francese Sos Mediterranèe e Medici Senza Frontiere attende in alto mare tra la Sicilia e Malta con 356 migranti a bordo. Di questi un terzo sono minorenni che viaggiano da soli.
Il capo missione Nick Romaniuk dichiara che la vita sulla nave è in pausa e che non si potrà resistere all’infinito. “A bordo vengono distribuiti cibo e vivande. Ci sono sei docce ma si cerca di risparmiare acqua. Il ponte è cosparso di teloni che tuttavia non bastano a proteggere tutti dalle temperature roventi. Anche le condizioni psicologiche sono difficili. I migranti a bordo della nave vengono per la maggior parte da Sudan e Darfour e sono passati per la Libia, dove hanno subito violenze e torture“.
L’unica indicazione arrivata per ora è quella del centro di ricerca e soccorso libico ma Nick Romaniuk dichiara di non essere disponibile a riportare le persone in un paese di guerra. “E’ del tutto inaudito che in Europa nessuno dia risposte, che nessuno coordini nulla, che nessuno si faccia carico delle sue responsabilità. Noi siamo disponibili a portare le persone in qualsiasi porto ci indicheranno, tranne che in Libia. I paesi europei non stanno rispettando le convenzioni internazionali da loro sottoscritte che li obbligano a intervenire” ha sottolineato Romaniuk.
Intanto il ministro degli Interni transalpino Christophe Castaner ha annunciato che Parigi è pronta ad impegnarsi allo stesso livello con cui ha agito per la Open Arms, di cui accoglierà quaranta persone. Ciò non significa che ne prenderà esattamente lo stesso numero: il ministro ha spiegato che l’impegno sarà proporzionale, quindi dipenderà dalla distribuzione dei migranti negli altri paesi europei.