Hong Kong, ancora tensioni: arrestato leader per diritti umani Joshua Wong
Non si placano le tensioni ad Hong Kong dove sarà annullata la marcia prevista per sabato, dopo che nelle ultime ore è stato denunciato l’arresto di tre noti attivisti.
La coalizione Civil Human Rights Front ha fatto sapere che rinuncerà all’iniziativa in assenza di autorizzazioni da parte della polizia per timori sull’incolumità e la sicurezza dei partecipanti.
Come ha spiegato Bonnie Leung, infatti, la priorità “è sempre proteggere” i manifestanti e garantire che “non ci siano conseguenze” per loro.
Intanto il partito Demosisto ha denunciato l’arresto del suo segretario generale Joshua Wong e di Agnes Chow. I fermi sono scattati stamattina. I due sono stati trasferiti nel quartier generale della polizia nel distretto di Wan Chai ed entrambi sono accusati di “aver fomentato altre persone affinché partecipassero a un raduno non autorizzato” e di aver “deliberatamente preso parte a un’assemblea illegale”.
Wong è anche accusato di aver “organizzato un incontro non autorizzato”. Le accuse nei confronti dei due attivisti nascono dalla protesta del 21 giugno scorso, quando migliaia di persone circondarono il quartier generale della polizia nell’ex colonia britannica.
Nelle ultime ore è finito in manette anche anche Andy Chan, leader del Partito nazionale, fermato ieri sera all’aeroporto internazionale di Hong Kong da dove stava cercando di partire alla volta del Giappone.
La polizia ha confermato che è accusato di violenze, anche contro gli agenti. Da giugno sono circa 900 le persone finite in manette a Hong Kong. Nei giorni scorsi il consigliere di Stato e capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi, ha descritto la crisi a Hong Kong come la “più grave dalla riunificazione”, dal 1997 da quando l’ex colonia britannica è tornata sotto la sovranità della Repubblica Popolare Cinese.